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TERZO SETTORE: GRAVE IL TAGLIO AL 5 PER MILLE, PARLAMENTO REINTEGRI I FONDI

“E’ grave che il volontariato subisca questo taglio così drastico, pur in una manovra economica segnata duramente dalla crisi. Chiediamo al Parlamento di compiere un atto di grande responsabilità, reintegrando il 5 per mille e i fondi per i servizi sociali” E’ l’appello di CSVnet, il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, il Forum Terzo Settore, la Consulta Nazionale del Volontariato e la ConVol, Conferenza Permanente Presidenti Associazioni e Federazioni Nazionali di Volontariato, a proposito della votazione, oggi alla Camera dei Deputati, della legge finanziaria per il 2011, dove con il maxi emendamento del Governo, è stato reinserito il 5 per mille, ma ridotto ad un quarto, cioè con un tetto di 100 milioni anziché di 400 come in precedenza. “In questo modo – affermano -quasi quindici milioni di cittadini contribuenti che hanno scelto di sostenere il volontariato e il Terzo Settore con il 5 per mille, vengono traditi nella loro libera scelta. In un paese dove aumentano i cittadini in stato di bisogno, l’impegno del volontariato e del terzo Settore è sempre più essenziale per superare l’emergenza sociale e per rinforzare la coesione sociale”.Questo avviene – ricordano le organizzazioni sociali – “in quadro già gravato dai tagli ai fondi delle politiche sociali: dai 1.472 milioni di euro del 2010 ai 349,4 del 2011, pari a – 76%: sono i fondi per i servizi sociali dei Comuni, spesso realizzati con il volontariato e il non-profit, i fondi per la famiglia, per la non-autosufficienza, per l’infanzia, l’adolescenza e i giovani, per calmierare l’affitto e per il servizio civile”. Per questo CSVnet, Forum Terzo Settore, la Consulta del Volontariato e ConVol hanno deciso di promuovere un appello che tutto il mondo del Volontariato e del non profit invierà alle Istituzioni, in cui si chiede di reintegrare le risorse per i servizi sociali e per il 5 per mille. “Chiediamo al Governo e al Parlamento – si legge nell’appello – di onorare gli impegni, di ascoltare il non-profit e di non colpire i servizi sociali, di non togliere quelle risorse che in applicazione del principio di sussidiarietà i cittadini danno al Volontariato e al Terzo Settore”. Il 5 per mille, concludono, “diviene così l’1,25 per mille, colpendo soprattutto le piccole realtà, così presenti nei territori, e così essenziali oggi nel pieno della crisi”.Sir