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TESTAMENTO BIOLOGICO, PUCCETTI (EUROPEAN MEDICAL ASSOCIATION): IN USA CHI LO REDIGE E’ CURATO PEGGIO

“I pazienti ricoverati negli ospedali degli Stati Uniti per infarto del miocardio hanno una probabilità 13,7 volte maggiore di morire in ospedale se hanno il testamento biologico scritto in cartella”. Lo ha riferito il dottor Renzo Puccetti, membro dell’Unità di Ricerca della European Medical Association al quinto congresso nazionale della Società Medico-Scientifica Promed Galileo che si sta concludendo in queste ore a Pisa. Puccetti ha citato dati di una recentissima revisione di cui è primo autore pubblicata sull’ultimo numero della rivista di bioetica Medicina & Morale.In questa revisione, il medico pisano ha illustrato la casistica di oltre 4.000 pazienti della dottoressa Elizabeth Jakson della divisione di medicina cardiovascolare dell’Università del Massachussets pubblicata sull’Archives ofInternal Medicine. Secondo il dottor Puccetti “è ormai ampiamente provato che i pazienti cardiopatici che si presentano con il testamento biologico ricevono con più difficoltà le più semplici terapie previste per la cura di questo tipo dipazienti; non si somministra loro correttamente l’aspirina per combattere il processo trombotico; o beta-bloccanti per la prevenzione delle rotture del cuore; e più rare sono le procedure per ristabilire la pervietà delle coronarie”. Non deve dunque stupire una mortalità maggiore”, ha detto il dottor Puccetti.Citato anche un recente studio pubblicato sul Journal of the American Medical Directors Association dalla professoressa Tiffany Radcliff, docente all’università del Colorado, condotto in oltre 4000 reparti di terapia intensiva cardiologica sparsi in tutti gli stati americani. “Dati riferiti a 150mila pazienti cardiopatici e che confermano le prime osservazioni”. “Il giornale dei cardiologi americani ha pubblicato i dati della dottoressa Joline Chen, nefrologa dell’Università di Boston, che mostrano come compilare un DNR, una delle tipologie di testamento biologico più diffusa, si associ a trattamenti inadeguati in 4 pazienti su 10 affetti da scompenso cardiaco. Addirittura i pazienti colpitida ictus hanno una mortalità 34 volte maggiore se hanno redatto un DNR” ha detto il medico.“In America il testamento biologico è stato introdotto con grandi aspettative, ma la realtà si è dimostrata assai diversa: quando i medici non ne tengono conto si tratta di uno strumento inutile, quando questi cercano di conformars ialle direttive anticipate si scontrano con un linguaggio spesso impreciso, consituazioni non previste dal paziente ed in certi casi interpretano erroneamente quanto scritto, con comportamenti che si discotano dalla buona pratica clinica. Nella nostra revisione abbiamo analizzato una mole di studi molto ampia ed i dati indicano che nessuno dei presupposti teorici a fondamento della validità del testamento biologico regge alla prova delle verifica sperimentale” ha concluso Puccetti.