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TV E MINORI, COMITATO AUTOREGOLAMENTAZIONE: IN TRE ANNI AVVIATE 132 PROCEDURE

Sono state 132 le procedure avviate dal Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione Tv e Minori, nei tre anni dalla sua istituzione e mentre si sta per chiudere il primo mandato: lo ha detto questa mattina a Roma il suo presidente, Emilio Rossi, già direttore del Tg1 della Rai. “Praticamente abbiamo segnalato un programma la settimana e in diversi casi tali segnalazioni sono state possibili anche grazie alle segnalazioni di genitori o di gruppi di famiglie”.

Riccardo Chieppa, membro del Comitato e presidente emerito della Corte Costituzionale, ha poi aggiunto che “in realtà i casi sarebbero molti di più, almeno dieci volte tanti, ma permangono fattori burocratici e organizzativi che ostacola un più snello svolgimento del nostro servizio”. Il presidente Rossi ha sottolineato che si sono avute ultimamente difficoltà con la Rai, “e solo con la Rai” ha aggiunto, perché la stessa ritiene che “con la nuova legge il Comitato sia stato tramutato in mero organo interno sussidiario dell’Autorità delle Comunicazioni, non dotato quindi di prerogative che gli consentano di far valere il proprio ruolo”.

Secondo il presidente uscente Rossi “è importante che si mantenga il concetto di fascia protetta, come ‘oasi’ nella quale le emittenti siano tenute a non trasmetter programmi nocivi a minori che siano soli davanti alla tv”. Per le altre fasce – ha notato – “esiste la tutela del bollino colorato che consente ai genitori di rendersi conto del tipo di programma della sua pericolosità per i figli”. Rossi ha anzi auspicato che tale segnaletica sia estesa e tenuta permanentemente, come richiesto in sede europea”. Ciò varrebbe a suo avviso “in particolare per i film che possono essere visti da bambini anche soli in casa e che si trovano così esposti a singole scene o situazioni che potrebbero risultare particolarmente pericolose”.

“La famiglia rischia oggi di non essere in grado di seguire i figli e li parcheggia davanti alla tv, facendone così dei figli della grande supplente'”, ha detto nel dibattito Sergio Zavoli, giornalista e scrittore. Tra i fenomeni più preoccupanti del rapporto tv-minori, Zavoli ha indicato il “dilagare della volgarità”, l’“eccesso di denaro che viene profuso ad ogni ora nelle trasmissioni e nei vari giochi televisivi”. Ha poi stigmatizzato “l’abuso dell’effimero in tv, mentre sfuggono eventi drammatici quali i 40 mila bambini che ogni giorno muoiono di fame e stenti nei paesi più poveri”. Nella documentazione diffusa al convegno si parla di “rischi di telepatologia per i bambini” che abusano della tv, con casistiche di rarefazione di rapporti sociali, appiattimento di capacità critiche, nervosismo, irritabilità, agitazione e anche di casi di ansia e depressione abnorme per particolari notizie o situazioni”. Addirittura si è¨ fatto cenno al rischio statistico di sovranutrizione ed obesità nei minori che passano troppe ore al giorno incollati allo schermo e senza adeguato controllo da parte degli adulti.

Durante il dibattito è stato chiesto di segnalare alle autorità di governo e legislative l’esigenza che la “media education” divenga una materia curricolare e non sia invece lasciata alla buona volontà di qualche docente. Sir