Italia

Terra Santa, prospettive di pace

di Andrea Fagioli«Tanti erano preoccupati per le elezioni in Palestina, ma Hamas vuole fare bella figura in tutto il mondo e quindi ha bisogno dei cristiani». Non ha dubbi padre Ibrahim Faltas, il francescano di origine egiziana salito suo malgrado alla ribalta del mondo intero, quattro anni fa, per l’assedio alla Basilica della Natività a Betlemme. «Non c’è da temere – insiste – e lo dimostra il fatto che molti cristiani stanno chiedendo di entrare nel nuovo governo. La situazione da questo punto di vista non può che migliorare. Quella che purtroppo non migliora è la situazione lavorativa a Betlemme dove il 90% delle persone vive di turismo religioso: ogni pellegrino dà lavoro a un abitante. Ma negli ultimi tempi sono stati addirittura 2 mila 500 i cattolici latini che hanno abbandonato la città».

Trentamila abitanti, il 35% cristiani e il 65% musulmani, Betlemme è guidata da un sindaco cristiano «per legge dello Stato». In consiglio comunale siedono 15 membri: 7 musulmani e 8 cristiani. «Viviamo insieme e in pace – spiega Victor Batarseh, sindaco appunto della città dov’è nato Gesù –. A Betlemme non c’è pericolo alcuno. Per questo vi dico venite. Così ci potete aiutare».

Incontriamo padre Ibrahim e il sindaco Batarseh a Pratovecchio, nel corso di un incontro promosso dal comune casentinese (gemellato con Betlemme dal 1999), dalla Provincia di Arezzo, dalle diocesi di Fiesole e di Montepulciano-Chiusi-Pienza e dalla Cooperativa Communitas. L’intento è quello di rilanciare i pellegrinaggi e il turismo religioso in Palestina e a Betlemme in particolare.

«Nessuna città al mondo può offrire quello che offre Betlemme e rispetto alle altre città della Palestina è molto tranquilla. Il muro che la circonda è un muro di razzismo che ci ha creato enormi danni, anche economici. Tutto è diventato difficile, anche andare al lavoro. Ma non ci sono problemi per turisti e pellegrini. Del resto, turismo in Palestina significa anche turismo in Israele».

Per quanto riguarda la situazione politica, Batarseh sembra condividere l’ottimismo di padre Ibrahim. «Il popolo palestinese – dice – ha scelto Hamas per tre motivi: perché per oltre 10 anni nessuno, nemmeno gli Stati Uniti e Israele, hanno dato soluzioni. Poi perché Hamas ha lavorato a favore dei poveri, che costituiscono il 70% della popolazione palestinese e, in terzo luogo, perché finirà così la corruzione che c’era nelle istituzioni, aumenterà la sicurezza e, finalmente, gli aiuti che ci vengono dall’Occidente arriveranno al popolo».

«L’Italia, con la Toscana in prima fila, è il paese che più è stato vicino al popolo palestinese», ammette Batarseh (accompagnato nella sua visita nella nostra regione dal sindaco di Beit Sahour e dal vicepresidente degli albergatori palestinesi). Da qui l’ultimo appello: «Aiutate Betlemme a ricostruire la sua società».

Da padre Ibrahim arriva invece l’ultima confidenza: «Vedrete che Hamas finirà per riconoscere lo Stato d’Israele».

Un «cartello» per rilanciareil turismo religiosoSi concluderà con un documento comune il lavoro iniziato venerdì 3 marzo a Pratovecchio dove il Comune, insieme alla provincia di Arezzo, alle diocesi di Fiesole e Montepulciano-Chiusi-Pienza e alla Cooperativa Communitas, ha promosso un incontro nazionale tra gli operatori del turismo religioso per analizzare la situazione, i progetti e le prospettive per un percorso comune nel tentativo di rilanciare i pellegrinaggi e il turismo religioso in Terra Santa e a Betlemme in particolare. La città in cui è nato Gesù è infatti sempre più spesso meta di pellegrini soltanto per poche ore: quasi nessuno vi alloggia o pernotta nonostante le 1800 stanze che la città mette a disposizione.

All’incontro, voluto soprattutto dal sindaco di Pratrovecchio, Angiolo Rossi, hanno partecipato i vescovi Luciano Giovannetti e Rodolfo Cetoloni, il presidente della provincia di Arezzo, Vincenzo Ceccarelli, e il presidente di Communitas Toscana, Andrea Verdi. Ospiti dalla Terra Santa padre Ibrahim Faltas, parroco di Gerusalemme, il sindaco di Betlemme Victor Bastarseh e il collega di Beit Sahour Hani Abdei-Masih. Con loro anche il vicepresidente degli albergatori palestinesi.

Gli operatori turistici presenti all’incontro di Pratovecchio, ospitato nella Sala del Cenacolo domenicano, si sono detti disponibili a raccogliere l’invito che arriva da Betlemme e a studiare soluzioni che prevedano pernottamenti in città.

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