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Terremoto Centro Italia: per gli edifici di culto le diocesi diventano enti attuatori

L’incontro ha rappresentato l’occasione per condividere obiettivi e modalità di lavoro, concordare orientamenti comuni e individuare modalità di confronto per la gestione dei casi concreti.

L’incontro si è svolto in un clima positivo di collaborazione reciproca, nell’ottica del perseguimento di una volontà condivisa di impegno, per far sì che le diocesi del territorio siano coinvolte in prima persona a collaborare con le istituzioni pubbliche. Le novità principali emerse dai lavori sono due.

La prima è la conferma che le diocesi, relativamente ai lavori di ricostruzione delle chiese, diventano enti attuatori alla pari degli enti pubblici, con competenze proprie e il vincolo di appaltare i lavori entro il 31 dicembre 2018 – e sotto soglia di 5,2 milioni di euro – la procedura negoziata per avviare i cantieri. Una grande opportunità che si traduce anche in una maggiore responsabilità, ulteriormente condivisa dal punto di vista dell’urgenza, della trasparenza e del rigore nell’attuazione delle regole degli appalti pubblici.

La seconda è l’assicurazione della disponibilità di un ulteriore miliardo di euro, allegato al bilancio, che si aggiunge agli 1,2 mld già destinati per avviare la ricostruzione.

Il commissario De Micheli ha evidenziato il ruolo fondamentale che le chiese svolgono per la gente. «Il nostro obiettivo è quello di dotare al più presto ogni comunità di una chiesa dove poter ritrovarsi e riconoscersi – ha affermato -. Il ruolo che l’edificio chiesa ha nelle comunità è impareggiabile e come commissario, assieme a voi, dobbiamo andare avanti per eliminare gli alibi che impediscono di fare le cose».

Il segretario generale della Cei, mons. Galantino, ha sottolineato la disponibilità e la volontà dei vescovi di impegnarsi nella ricostruzione e il ruolo imprescindibile delle chiese come fattore aggregante della comunità. «Il lavoro della ricostruzione – ha dichiarato – deve partire da un approccio di fiducia e di rinnovata carica. Le cose possono funzionare se diamo un messaggio di fiducia e, proprio a partire dalla ricostruzione di una chiesa, diamo un grande incoraggiamento al territorio e possiamo affrontare le situazioni per ripartire».