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UNIVERSITARI CATTOLICI (FUCI) A CAMALDOLI: «COSA SIGNIFICA ESSERE CREDENTI E CITTADINI?»

“Sentiamo con urgenza la necessità di affrontare il nodo del rapporto con le religioni non cristiane. La ‘Nostra Aetate’ parla di ‘raggi di verità divina’ presenti nelle altre religioni; si può pensare ad una comunicazione della fede che non si ponga in termini di conflitto tra verità religiose contrapposte, ma nemmeno come un confronto relativizzante che ponga le identità sullo stesso piano?”. È l’interrogativo che sottende la prima delle due Settimane teologiche di Camaldoli, come di consueto promosse dalla Federazione universitaria cattolica italiana (Fuci), in programma presso il monastero situato sull’Appennino tosco-emiliano. Tema dell’incontro, che si svolgerà dal 25 al 31 luglio, “Costruttori di una comunità globale: religioni in dialogo”. “Il tema del dialogo tra religioni sembra un’urgenza e allo stesso tempo una possibile via da seguire” spiegano i presidenti nazionali Fuci, Enrica Belli e Davide Arcangeli. Le religioni “sono una risorsa per qualsiasi società; ne sono la linfa e la possibilità di speranza”. Per la Fuci “oggi è più che mai urgente gettare ponti fra identità e culture diverse e confrontarsi su cosa significhi essere credenti e cittadini”. Di qui l’incontro a Camaldoli con “ebrei, musulmani e induisti”, lontano sia dal “relativismo che appiattisce le differenze”, sia “dalla sterile contrapposizione delle verità”.

Alla Settimana interverranno diversi esperti di dialogo interreligioso: tra gli altri, il gesuita Jacques Dupuis, docente alla Pontificia Università Gregoriana, padre Justo Lacunza Balda, rettore del Pontificio Istituto di studi arabi e di islamistica (Pisai), padre Innocenzo Gargano e il monaco camaldolese padre Bernardino Corazzini.Sir