Italia

Unioni civili: Comitato, se Mattarella firma chiediamo referendum

(DIRE-SIR) «Ci ricorderemo» è l’hashtag del referendum che cancella una parte della legge sulle unioni civili. «Nei prossimi giorni depositeremo i quesiti per il referendum abrogativo di una parte della legge sulle unioni civili. Lo faremo appena la legge verrà promulgata se evidentemente non ci saranno obiezioni da parte del Capo dello stato», annuncia Gaetano Quagliariello, in conferenza stampa alla Camera con Carlo Giovanardi, Alessandro Pagano, Massimiliano Fedriga, Eugenia Roccella, Maurizio Gasparri, Lucio Malan, Fabio Rampelli, Maurizi Sacconi. Oggi nasce inoltre il comitato promotore dei parlamentari composto da tutte le opposizioni di centrodestra e presieduto dall’onorevole Eugenia Roccella, già portavoce del Family day. Quagliariello spiega: «Noi chiediamo di abolire gli articoli della legge che creano discriminazioni tra le ipotesi di convivenza omosessuale e quelle eterosessuali». In base alla legge, osserva, si arriva «ad esempio alla cosa assurda e anche un po’ ridicola che se un uomo e una donna convivono per una vita a hanno tre figli, non hanno diritto alla reversibilità, se invece si tratta di una coppia omosessuale avranno la reversibilità».

L’esponente di centrodestra sottolinea di non essere contrario a che vengano assegnati diritti alle persone omosessuali. «Se in Italia ci fosse stata la legge greca, fatta da quel pericoloso reazionario di Tsipras, avrebbe avuto il nostro consenso. Questa legge, invece, punta a cambiare la genitorialità. Ed è un primo passo verso la stepchild come ha detto lo stesso Pd in dichiarazione di voto. La nostra- conclude- è una richiesta di referendum parziale per difendere i più deboli: i bambini». Per Maurizio Sacconi «siamo in presenza di un nuovo giacobinismo antiumano», di fronte al quale «il numero degli aderenti alla campagna referendaria aumenterà nei prossimi giorni appena sarà colmata la differenza tra informati e non informati». Rampelli, di Fdi, tuona contro la «subdola equiparazione tra famiglia naturale e unione omosessuale realizzata con il copia e incolla del diritto di famiglia».

Prima che i quesiti vengano depositati ci sono però due step decisivi. «C’è ancora il passaggio del Capo dello stato che dovrà verificare la congruenza tra la legge e la Costituzione», spiega Giovanardi che sottolinea poi come ci sia «un ricorso dei senatori in Cassazione su cui la Suprema Corte deciderà a fine maggio». Per gli esponenti del centrodestra non è scontato che il Capo dello Stato firmi. Malan spiega che «uno dei motivi per cui il presidente della Repubblica potrebbe non firmare è la mancanza di copertura finanziaria, visto che la certificazione del ministero dell’economia è ridicola e fasulla».