Italia

Unitalsi, accordo con Ntv: pellegrinaggio a Loreto sarà ad alta velocità

La proposta nasce da un accordo con Ntv che, inaugurando la tratta ferroviaria Milano-Ancona, abbassa da nove a tre le ore di viaggio necessarie per raggiungere Loreto. Nel viaggio in treno, secondo Pagliuca, risiede l’“essenza del pellegrinaggio, con la partenza per conoscersi, la permanenza per il culto e il ritorno a casa con il cuore cambiato”. Senza l’utilizzo dei treni, circa 12mila malati rinuncerebbero al viaggio, mentre “il bisogno di Dio è più diffuso di quanto si pensi, soprattutto per chi vive il male endemico della solitudine: ogni pellegrinaggio – ha concluso il presidente – è un momento di gioia”. Di “dono grandissimo”, perché “è il viaggio che fa il pellegrinaggio”, ha parlato mons. Giovanni Tonucci, arcivescovo di Loreto: “Giovanni Paolo II – ha proseguito – diceva che quello di Loreto non era un santuario devozionale ma teologico, che va scoperto e vissuto, dove bisogna fermarsi a contemplare vari strati di riflessione”, ha spiegato il vescovo, “perché siamo nel cuore della fede cristiana”.

Secondo Dante D’Elpidio, vicepresidente nazionale Unitalsi, “il treno è il mezzo più idoneo al trasporto di persone con maggiore bisogno di attenzione e di cure, che conquistano così la possibilità di iniziare il cammino di fede dalla stazione di partenza, usufruendo di vetture barellate e furgoni-cappella con diffusione sonora che raggiunge tutti gli scompartimenti”. L’attivazione della linea, che sarà operativa dalla metà di dicembre, ha un “carattere aziendale e uno personale” per Antonello Perricone, presidente Ntv: “Ci fa piacere essere il treno di tutti e sconvolgere un criterio, quello della velocità, in relazione a un treno bianco. E poi mia mamma per 40 anni è stata responsabile dei bambini che andavano a Lourdes passando dalla ‘nostra’ stazione, Ostiense”.

Ha offerto la sua testimonianza Giusy Versace, campionessa paralimpica e volontaria Unitalsi da quattro anni: “Dopo la perdita delle gambe, partecipai al primo viaggio a Lourdes come pellegrina. Sentii che avevo bisogno di dare una mano, vedevo gente che soffriva e stava male, e mi chiedevo come avrei potuto aiutarli. Altro che luoghi tristi! Quello dei pellegrinaggi è un mondo di fratellanza e condivisione: in treno si entra in empatia, basta regalare un sorriso per cambiare la vita a qualcuno e riempirgli la giornata. Ho scoperto la bellezza di regalare il tempo, e ho capito che dall’invalidità nascono momenti di grande condivisione”.