Italia

Versilia, anniversari e paura

di Mario Pellegrini

Viareggio si appresta, martedì prossimo 29 giugno, a ricordare la tragedia della stazione ferroviaria di un anno fa, ed a commemorare le 32 vittime dell’esplosione del carro cisterna carico di Gpl con una fiaccolata che si concluderà alle ore 23,53 presso la Stazione ferroviaria. Al momento sono 18 le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Lucca per la strage ferroviaria di Viareggio come affermato dal procuratore di Lucca Aldo Cicala.

Nel frattempo l’Alta Versilia e in particolare i comuni di Seravezza e Stazzema, per sabato 19 giugno avevano organizzato due distinte ma quanto mai significative cerimonie per il quattordicesimo anniversario della devastante alluvione del 1996. Precisamente alle 9,30 presso la scuola elementare di Marzocchino (Querceta) dove una lapide ricorda Valeria Guidi – vittima della tragedia ma mai ritrovata e quindi priva di sepoltura – ed a Cardoso di Stazzema dove sarebbe stata inaugurata la Casa della Cultura, realizzata sui resti di un disastrato vecchio fabbricato.

Le due cerimonie sono avvenute regolarmente, ma con uno stato d’animo dominato dalla latente preoccupazione che nel giorno anniversario si potesse ripetere quanto avvenuto nel 1996. Soprattutto quella mattutina del Marzocchino, che si è svolta sotto un nubifragio di inaudita violenza – prima di mezzogiorno sono caduti oltre 200 ml. di pioggia – e che, di conseguenza, si è dovuta limitare alla semplice deposizione di una corona di alloro da parte del sindaco di Seravezza Ettore Neri, ai piedi della sopracitata lapide. Perché se è vero che l’intero territorio della Provincia di Lucca è stato flagellato da una tremenda ondata di maltempo, qui si è temuto veramente il peggio anche se le opere di contenimento delle acque, di ricostruzione ambientale, stradale e urbana, hanno retto molto benne essendo state realizzate per evitare possibilmente il ripetersi degli eventi passati. Le condizioni atmosferiche del 19 scorso, infatti, anche se con minore evidenza, sono state le stesse di quattordici anni fa, essendosi formata – per la quarta volta negli ultimi anni – una minacciosa sacca di nubi nella vallata che dal Monte Forato e dalla Pania Secca che in breve ha fatto ingrossare il Canale delle Mulina ed il Vezza, fino a raggiungere il fiume Versilia nel tratto litoraneo. Una situazione, pertanto, che non poteva non creare allarme fra le popolazioni della vallata, e quindi l’allertamento dei tecnici e dei Volontari di Protezione Civile.

La situazione meteorologica è parzialmente migliorata nel tardo pomeriggio quando sui ruderi del vecchio Palazzotto dello Sport – ultimo residuo a Cardoso dell’alluvione del 1996 – è stato inaugurato un moderno edificio da destinarsi a sede di un teatro, del palazzo della cultura, oltre che del parco per Stazzema. Presenti il dirigente del Dipartimento Nazionale di protezione Civile Elvezio Galanti, il sub-commissario alla ricostruzione post-alluvione on. Paolo Fontanelli, il vice Presidente della Provincia di Lucca Patrizio Petrucci – il Presidente Stefano Baccelli era impegnato nei sopraluoghi delle zone alluvionate della Val di Serchio – autorità e numerosi cittadini, il Sindaco di Stazzema Michele Silicani, oltre a dichiarare di ritenersi soddisfatto per il completamento della ricostruzione di Cardoso, si è particolarmente soffermato sulla continua situazione di emergenza che continua a persistere sul suo territorio, perché l’allagamento in località Tre Fiumi ha nuovamente isolato la frazione d’Arni.

Tutto questo sta a dimostrare che, malgrado i lavori eseguiti a regola d’arte, non si può abbassare la guardia perché in Alta Versilia, con i fattori climatici che sembrano ormai fuori regola, esiste sempre un forte rischio idrogeologico che non fa stare tranquilli.