Lettere in redazione

205 euro di multa ad un ciclista

Uso la bicicletta per scelta come mezzo alternativo perché odio il traffico e l’inquinamento. Un mattino come tanti altri, percorrendo a Firenze via Panzani all’altezza di piazza del Duomo, mi sono fermato al semaforo rosso dove stavano attraversando un gran numero di persone; ho aspettato che tutte le persone fossero passate e dopo aver guardato con molta attenzione e a passo d’uomo, ho superato il passaggio pedonale anche se ancora il semaforo indicava il rosso. Pochi metri più avanti sono stato affiancato e fermato da una pattuglia di polizia municipale che mi ha contestato il fatto di aver violato il codice della strada, mettendo in pericolo la vita dei pedoni. Ho risposto di aver visto che il semaforo era rosso, ma di esser ripartito a passo d’uomo e guardando molto bene che nessun pedone transitasse in quel momento.

Nel frattempo i due agenti hanno cominciato a redigere un verbale, in cui mi veniva notificata la trasgressione di 2 articoli del codice della strada: uno inerente l’attraversamento con il rosso per 137,55 e e uno per essere su una corsia preferenziale per un’ammenda di 68,25 e, per un totale di 205,80 e. Ho fatto notare che come me circolavano sempre nello stesso tratto di strada decine di biciclette. Mi è stato risposto che al momento la loro attenzione era rivolta a me e che successivamente si sarebbero occupati degli altri.

Il mio modesto parere di cittadino che vive la città in bicicletta è quello di vedere sempre più una città collassata dal traffico, in un contesto privo di parcheggi, senza piste ciclabili, con disservizi vari dei mezzi pubblici, con valanghe di multe che vengono fatte ai cittadini e mai che venga portato avanti un progetto serio che vada a vantaggio dei cittadini, per rendere questa città più vivibile.Un ciclista tartassatoFirenze Leggendo il suo racconto vien voglia immediatamente di solidarizzare con lei. 205 euro di multa ad un ciclista sono uno sproposito. E poi a chi non è mai capitato da pedone, di attraversare una strada col semaforo rosso o fuori dalle strisce, o da ciclista, di imboccare una corsia riservata o contromano? Per non parlare delle infrazioni che facciamo con i motorini o con le auto, pur senza sentirsi pirati della strada. Vediamo tollerato tutto (o quasi) e quando un vigile ci pizzica per una piccola infrazione, fatta magari anche con un po’ di buon senso (come attraversare col rosso quando non sopraggiunge nessuno), la viviamo come un’ingiustizia insopportabile. Perché a me, quando gli altri fanno di peggio? Eppure se vogliamo davvero una città più vivibile anche noi dobbiamo fare la nostra parte. Chi ci amministra ha responsabilità enormi. Ha reso la città un percorso ad handicap per tutti, in particolare per chi, come i ciclisti, andrebbe invece favorito al massimo visto che sceglie di durar fatica piuttosto che di inquinare. Le piste ciclabili, già piene di buche, sono spesso una buffonata che svanisce all’improvviso. I tanti sensi unici, sopportabili a fatica in auto, sono un peso eccessivo per un ciclista. Tutto vero. Però ha mai provato a percorrere in auto una strada cittadina, magari stretta, e vedersi sbucare biciclette o motorini contromano a destra e a manca? O ritrovarsi a far manovra per un parcheggio con il ciclista che le zigzaga intorno?Claudio Turrini