Lettere in redazione

Catto-comunisti o cattolici consapevoli?

Ho letto con interesse la lettera del consigliere livornese di FI, apparsa sul numero 19, e non condivido la divisione manichea «buoni-cattivi», riguardo ai cattolici in politica. È ora di cominciare a smorzare i toni e di smetterla di lanciare anatemi. I cattolici che «stanno a sinistra» non possono essere tacciati di malafede o, in altra sede, di essere «più coglioni degli altri coglioni». Hanno semplicemente delle sensibilità diverse e più accentuate verso certe priorità politiche e sociali, che non escludono la consapevolezza delle necessarie cautele e tutele quando si toccano materie delicate quali la vita e la famiglia. Fra l’altro, si domandi il Consigliere Ciacchini, come mai personalità di lunga militanza cattolica e di provata fede, come per esempio Oscar Luigi Scalfaro, e altre stimatissime anche in ambito Cdl, quali Cossiga e lo stesso Andreotti, abbiano deciso di darsi al «catto-comunismo» votando la loro fiducia al Governo Prodi.Andrea GoriPrato Tutto vero. Però ricordiamoci che allo stesso modo ci sono cattolici impegnati in politica, altrettanto seri e rispettabili, che hanno scelto il centrodestra. Anche loro meritano rispetto.Claudio Turrini

Due sindacalisti ai vertici delle Camere