Lettere in redazione

Chi fa le scuse ai cristiani?

Caro Direttore,a seguito di alcune vignette satiriche apparse su un giornale danese, su Maometto, il direttore del giornale è stato licenziato e la comunità islamica chiede le scuse della Comunità Europea. La mia domanda è questa; come mai la nostra religione viene spesso presa in giro, a volte anche da parte di persone di una certa cultura e se un cristiano si sente offeso viene tacciato di oscurantismo e vilipeso?È giusto chiedere scusa ai musulmani per le offese alla loro religione ma, penso che dovrebbero essere fatte, qualche volta, anche a noi. Ho letto da qualche parte che i musulmani non ci rispettano perché noi non rispettiamo la nostra religione. Avranno ragione?Mirella Piergianni Tutto è nato dalla pubblicazione lo scorso settembre su un giornale danese di dodici vignette – per la verità piuttosto scadenti – su Maometto, riprodotte da una periodico norvegese e di recente dall’autorevole e molto diffuso «France soir». Questo ha determinato da parte delle comunità musulmane di molti Paesi occidentali manifestazioni di protesta che nei Paesi islamici hanno assunto il carattere di vere e proprie sommosse con assalti alle Ambasciate della Danimarca e a sedi di istituzioni europee, accusate di permettere ai giornali di pubblicare delle caricature blasfeme. Proprio in seguito a queste proteste in Francia l’editore di «France soir» ha licenziato in tronco il direttore, che aveva ripreso quelle vignette dal giornale danese.Il fatto, come era prevedibile, ha aperto anche in Italia un vivace dibattito sia sui difficili rapporti tra Islam e Occidente che sulla libertà di stampa, sui possibili suoi limiti e su chi eventualmente possa determinarli, fermo restando – e questo lo riconoscono in molti – che «la libertà d’espressione comporta anche dei doveri e delle responsabilità» e che sempre dovrebbero essere rispettate le credenze religiose e gli intimi convincimenti delle persone.Ma perché questo rispetto, giustamente invocato, non vale per i cristiani? La sua domanda, cara signora Mirella, è del tutto pertinente e deve farci riflettere. In questi anni – basti pensare ai tanti spot pubblicitari – sempre più spesso si banalizzano e si ridicolizzano le verità cristiane e i suoi simboli, rasentando a volte davvero il blasfemo.Questo determina in molti cristiani disagio e anche sofferenza. Io credo che senza azioni scomposte né minacce, che poco si addicono a chi segue il Vangelo, bisognerebbe che questo stato d’animo emergesse, ma sarebbe opportuno che se ne facesse carico il popolo di Dio, i Crhisti fideles laici, che venisse cioè dal basso a significare un diffuso sentire che rispetta tutti – anzi li ama – ma desidera a sua volta rispetto. Rispetto che bisogna esigere anche, e soprattutto, per i cristiani che vivono nei Paesi musulmani. Sono cittadini rispettosi delle leggi, che solo per la loro fede subiscono discriminazioni e persecuzioni, troppo spesso segnate di sangue.