Lettere in redazione

Eredità senza tasse, una legge da rifare

Ho notato in questi giorni con immenso piacere che il nipote di Agnelli, Lapo, è tornato e gode ottima salute; ringraziamo il Signore e auguriamo anche a tanti altri giovani una pronta guarigione senza dipendenze. Sembra che Lapo abbia fondato o dato soldi ad una clinica americana per curare i danni della droga. La notizia con fare scherzoso è stata data nella trasmissione di Fazio, (su Rai3) ironizzando che a Torino sarebbe stata più opportuna!Senza invidia per i soldi, anzi i molti soldi disponibili per uno che ancora deve iniziare a lavorare, ricordo con rammarico che il precedente governo ha fatto una legge perché nessuna eredità sia tassabile. Sono dispiaciuto per i nostri cattolici oggi all’opposizione, forse leggono e interpretano il Vangelo a loro modo, ma se riflettono su quello che hanno deliberato, si dovrebbero accorgere che questa legge è assolutamente da rifare, subito, e anche in presenza dell’opposizione dura di chi ha democraticamente perso le elezioni.G. G.Faella (Ar) E’ giusto che lo Stato faccia pagare delle tasse sui beni lasciati in eredità? Se sfoglia il recente «Compendio della dottrina sociale della Chiesa» (Libreria Editrice Vaticana, 2004) non troverà alcun riferimento diretto al problema, come del resto rimane piuttosto sfumata tutta la questione dei sistemi fiscali. Al § 355 si ricorda però che tra le finalità di una «finanza pubblica», «capace di proporsi come strumento di sviluppo e di solidarietà», c’è la ridistribuzione delle risorse. E non c’è dubbio che quello delle tasse di successione ne sia certamente uno strumento efficace. Poi si può discutere su quali aliquote mettere e se debba esserci – come già aveva introdotto anche il governo Prodi – una soglia ragionevole di esenzione che non penalizzi il passaggio agli eredi delle piccole proprietà di famiglia (casa, negozio, piccola impresa…). La Chiesa nel riconoscere come «valido e necessario» «il diritto alla proprietà privata», precisa che «ogni proprietario … deve essere costantemente consapevole dell’ipoteca sociale che grava sulla proprietà privata» (cfr.: Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, «Per una migliore distribuzione della terra», 1997). Nessuno può quindi ritenere «intoccabile» il patrimonio accumulato in una vita.Claudio Turrini