Lettere in redazione

I toscani e le bestemmie in diretta

Caro Direttore,il 24 ottobre ho assistito alla trasmissione Rai «Porta a Porta» con tema i reality televisivi. Durante la serata la discussione si è incentrata sul programma «L’Isola dei famosi» e sulla ormai famosa bestemmia in diretta di Massimo Ceccherini. Da parte di alcuni commentatori è emerso un atteggiamento di buonismo nei confronti «dell’imputato» sostenendo che il bestemmiare è una caratteristica dei cittadini toscani. Io sono certo che non è così! Come non è vero che tutti i campani sono scippatori! Come non è vero che tutti i siciliani sono mafiosi! Come non è vero che tutti gli imprenditori sono evasori fiscali! Come non è vero che tutti i dipendenti pubblici sono vagabondi! Chi bestemmia dimostra solo la sua ignoranza e la sua maleducazione al di là di ogni appartenenza regionale.Andando di questo passo mi preoccupa il segnale che mandiamo alle nuove generazioni se permettiamo che si giustifichi una bestemmia come l’intercalare del linguaggio dei toscani!Personalmente frequento cittadini residenti in Toscana di svariati livelli sociali e culturali, di diverse appartenenze politiche e associative, ma sempre nel loro linguaggio non esiste un intercalare formato da colorite bestemmie. Chi lo fa, al di là di ogni appartenenza regionale, lo fa solo per ignoranza e maleducazione.Bestemmiare, purtroppo, può capitare a tutti, e tutti hanno il dovere di pentirsi. Nessuno però può accampare giustificazioni di nessun tipo!Fabio BaldiPrato «E’ inutile espellere Ceccherini; espelliamo l’“Isola dei famosi” e non solo quella». Ecco la miglior risposta alla «bestemmia in diretta». Il problema infatti investe i tanti programmi che si rincorrono da rete a rete: dichiarano di voler offrire squarci di vita dal vero, mentre danno solo prova di cosa son disposti a fare i «famosi» e gli aspiranti tali per mantenere o raggiungere un po’ di notorietà e soprattutto qualche lauto compenso. L’ingrediente comune è la trasgressione, non solo verbale e purtroppo premia: perché, se è vero che Ceccherini ha dovuto lasciare l’Isola, è anche vero che ha ricevuto pubblicità attraverso interviste, dichiarazioni e il suo caso è approdato…fino al salotto buono di Bruno Vespa, mentre sarebbe opportuno avvolgere nel silenzio certi personaggi che cercano solo la ribalta. Il problema della Tv spazzatura è però reale. Eppure la soluzione è anche nelle nostre mani: protestare è doveroso, ma serve soprattutto privilegiare quei programmi di qualità – non necessariamente seriosi – che non mancano e magari – e questo sarebbe risolutivo – dichiarare, e farlo, come avviene o avveniva negli Stati Uniti, ad opera di alcune associazioni di utenti, di non acquistare i prodotti reclamizzati in trasmissioni, i cui ingredienti sono risse, parolacce, violenza, situazioni equivoche.Che poi la bestemmia, che «per sua natura è un peccato grave» e sempre segno di ignoranza e maleducazione, sia una caratteristica dei Toscani è una semplificazione, che diventa poi una scusante, come lei dice, caro Baldi, per Ceccherini, anche se bisogna onestamente riconoscere che noi toscani siamo effettivamente di lingua svelta e di battuta facile che a volte può rivolgersi dove non dovrebbe! Niente comunque a che vedere con il turpiloquio, con relativa bestemmia, che in certe isole o fattorie televisive può essere addirittura programmata per fare audience.