Lettere in redazione

La solidarietà della Coop

Sono rimasto molto amareggiato, leggendo l’intervento del sig. Della Corte su «TOSCANAoggi» dell’8 febbraio scorso. Si dà il caso che sia un assiduo lettore del settimanale, che trovo sempre ricco di spunti e di informazioni esaurienti sulla vita religiosa e istituzionale della nostra regione, ma al tempo stesso anche consigliere di una Sezione soci Coop della provincia di Firenze.

Evidentemente il sig. Della Corte risulta molto poco informato sulle attività solidaristiche che Unicoop Firenze ha intrapreso, ormai da alcuni anni, per aiutare con progetti mirati le attività umanitarie, educative, sociali e di sviluppo economico coordinate da comunità missionarie e laiche nei paesi più poveri o resi tali da persistenti conflitti. Con un cospicuo intervento finanziario vengono scelti annualmente da Unicoop Firenze dei progetti con finalità ben definite ed ubicazioni certe, affinché possano esser seguiti e verificati nel loro sviluppo e ultimati nei tempi previsti. Non mi risulta che altre catene commerciali di pari rilevanza si dedichino ad attività umanitarie di tale portata e consentano che presso i loro punti vendita si possano sottoscrivere adozioni a distanza per bambini del terzo mondo tramite Agata Smeralda, Movimento Shalom, ecc.

Inoltre la presenza all’inaugurazione della fabbrica di camicie in India del presidente Martini, legata al concomitante Forum Sociale di Bombay, credo sia stata un doveroso omaggio verso un’azienda toscana che ha finanziato un progetto di riscatto sociale per tante donne indiane, ma anche un opportuno riconoscimento dell’opera meritoria e insostituibile della locale comunità missionaria cattolica sottoposta in quella zona ad una forte discriminazione politica da parte delle autorità governative indù.Gianfranco GrossiBorgo San Lorenzo (Fi) Più che disinformazione credo che il nostro lettore sia rimasto vittima di un pregiudizio ancora diffuso in larga parte del mondo cattolico nei confronti di una realtà, quale Unicoop, che per molti anni è apparsa un tutt’uno con la sinistra e in particolare con il partito comunista. Da parte nostra abbiamo invece salutato con favore l’impegno profuso in questi ultimi anni da Unicoop per promuovere tra soci e clienti iniziative di solidarietà sia riferibili al mondo cattolico che ad associazioni di volontariato aconfessionali. Il discorso sulla presenza in India del presidente della giunta Claudio Martini è invece più complesso. Da una parte non può che far piacere che chi rappresenta l’istituzione regionale fosse presente a quella inaugurazione. Dall’altra si potrebbe sollevare però qualche dubbio sull’intera «missione» che prevedeva soprattutto la partecipazione al Forum mondiale di Bombay.Claudio Turrini

In India per delocalizzare la produzione