Lettere in redazione

Perché non parlate dei programmi di Conti?

Vorrei sapere il motivo per cui non avete mai parlato dei programmi televisivi a cui partecipa, come conduttore – e con successo – Carlo Conti. Ed è abbastanza difficile non farlo peché, soltanto nelle ultime due settimane – per non parlare degli altri anni – ha presentato ben sette volte, in prima serata su Raiuno. I collaboratori alle vostre pagine dei programmi TV, hanno trattato diverse volte sugli stessi personaggi che li ha visti protagonisti in programmi spesso volgari e inaccettabili moralmente. D’accordo: non li avete esaltati…ma intanto… vi piace tanto «don Matteo»: io sono giovane e non vorrei davvero incontrare un prete che investiga ma raramente prega. Ma volendo ritornare al tema: Carlo Conti non ha mai detto una sia pure velata volgarità né ha fatto mai uso di doppi sensi; inoltre parla un italiano corretto che, di questi tempi, non è poco. Ho 24 anni e checché se ne dica in giro, anche noi giovani siamo sensibili al buon gusto e non tutti noi scansiamo il congiuntivo e le coniugazioni. Carlo Conti – per breve tempo – tenne anche una rubrica postale che ci piaceva molto. Allora perché non tenerne… conto? Caterina CambiFirenze E’ tale la stima che noi abbiamo verso un professionista serio come Carlo Conti, da averlo scelto come testimonial del rinnovamento del settimanale, nell’ottobre del 2002 e da avergli affidato per alcuni mesi una rubrica sul Toscanaoggi. Se non abbiamo recensito le sue ultime apparizioni in tv («Miss Italia», «Miss Italia nel Mondo», «Baciami Versilia»…) è solo perché lo spazio a disposizione è sempre tiranno e siamo costretti a fare delle scelte (sempre discutibili!) tra le centinaia di programmi televisivi. Siamo anche convinti che la Rai non lo utilizzi al meglio dai tempi di «Domenica in», affidandogli sì programmi di grande visibilità come «Miss Italia» ma non quei contenitori quotidiani o settimanali che trarrebbero un grande vantaggio dalla sua professionalità, dai suoi modi garbati, da quel suo entrare nelle nostre case in punta di piedi, con allegria e serenità, e senza mai ricorrere alla battuta grassa.Quanto al «Don Matteo» della Lux Vide ne confermiamo tutto il bene possibile. È una fiction di grande successo perfino nelle repliche, prodotta con cura, e che riesce a trasmettere valori autentici senza mai dar l’impressione d’atteggiarsi a predica. E forse lei si stupirà a sapere che Carlo Conti, in una recente intervista ha dichiarato che se potesse recitare in una fiction gli piacerebbe farlo proprio con «Don Matteo».Claudio Turrini