Lettere in redazione

Rispetto per gli animali e non per il concepito

Nei giorni scorsi ho inviato una lettera ai nostri parlamentari a proposito dell’approvazione della legge che punisce penalmente coloro che abbandonano, maltrattano o uccidono animali, corredata da oltre 40 firme di parrocchiani che condividono il mio pensiero. Ecco il testo: «Mi compiaccio che atti crudeli nei confronti di esseri viventi siano riprovati e puniti, ma non posso fare a meno di constatare che viene invece chiamata “conquista civile”, “diritto acquisito”, l’uccisione di bambini che, come dimostrato dagli scienziati che hanno scoperto il Dna e che si occupano di ingegneria genetica, sono esseri umani fin dal concepimento. Devo dedurre dunque che voi vi considerate inferiori a cani, gatti o canarini? O pensate di essere nati in un altro modo? Eppure il titolo che vi spetta è “onorevole”, degno di onore. Ma allora come dovremmo chiamare gli animali?Giovanna De VincenziFirenze

Il suo ragionamento mette in evidenza un’ipocrisia tipica della nostra epoca: da una parte si condanna – giustamente – ogni forma di maltrattamento nei confronti degli animali o la triste pratica dell’abbandono di quelli domestici, dall’altra si preferisce rimuovere la verità, scomoda, che con l’aborto si sopprimono centinaia di migliaia di vite umane. Non credo però che iniziative di questo genere possano portare dei frutti. Dobbiamo continuare a testimoniare la verità, anche se scomoda, ma un linguaggio troppo aggressivo, così come immagini scioccanti, rischiano di rinforzare quei muri ideologici dietro i quali si nascondono i favorevoli all’aborto.