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AFGHANISTAN, ONU SOSPENDE SMINAMENTO DOPO EPISODI DI VIOLENZA

Le Nazioni Unite hanno deciso di sospendere il programma di sminamento sulla strada che collega la capitale afgana Kabul alla città meridionale di Kandahar, dove nei giorni scorsi sono stati aggrediti alcuni operatori umanitari. L’Onu ha inoltre proibito al proprio personale di spostarsi lungo le strade delle province di Zabul, Oruzgan e Helmand. Entrambe le decisioni sono state prese dopo due gravi episodi di violenza accaduti pochi giorni fa. Il 3 maggio un gruppo di armati ha fatto fuoco contro un veicolo della organizzazione non governativa ‘Agenzia di sviluppo afgana’ (Ada) nella provincia di Wardak, sul tratto stradale Kandahar-Kabul: il conducente è morto sul colpo, mentre un altro passeggero è rimasto gravemente ferito. Lungo la stessa strada, due giorni dopo, due addetti di una agenzia delle Nazioni Unite specializzata in attività di sminamento sono stati feriti in un’imboscata nella provincia di Zabul.

“Questo è uno dei più gravi esempi di violenza contro il nostro programma negli ultimi 13 anni di attività” ha dichiarato Dan Kelly, responsabile per l’Afghanistan delle operazioni di sminamento dell’Onu. “Non abbiamo altra scelta – ha concluso – se non proteggere i lavoratori da futuri nuovi attacchi cessando ogni attività nelle zone che non sono adeguatamente pattugliate e sicure”. Specificando che uno dei due feriti nell’agguato di Zabul è in coma, Kelly ha detto di non credere che le aggressioni fossero mirate contro gli esperti in sminamento, ma piuttosto contro gli stranieri e gli operatori umanitari in generale.

Nel marzo scorso era stato assassinato a sangue freddo nella provincia di Oruzga (Afghanistan centrale) uno svizzero di origine salvadoregna, Ricardo Munguia, che lavorava per il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr). Ad aprile era stato ucciso a Zabul, nell’Afghanistan meridionale, un italiano, Orfeo Bartolini, cinquantunenne originario di Bellaria-Igea Marina (Rimini).Misna