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Afghanistan: Unicef, “liberati i bambini di strada dal carcere di Kandahar”

La loro storia era stata raccontata pochi giorni fa da un collega della Rai

Sono stati liberati e portati in una struttura protetta grazie all’intervento dell’Unicef i bambini e bambine di strada che stavano per essere rinchiusi in un istituto penitenziario a Kandahar, in Afghanistan. La notizia era stata segnalata dall’inviato Rai Giammarco Sicuro, che aveva raccontato la storia sui suoi canali social. “Mentre si trovava in visita ad un carcere – conferma Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia – ha notato un furgoncino che portava all’interno dell’istituto un gruppo di bambini e bambine. Erano in condizioni penose e piangevano disperati. Ci ha riferito che avevano le mani sporche all’inverosimile, i vestiti laceri e addosso gli oggetti utili per i lavori che stavano svolgendo. Gli operatori hanno spiegato che si trattava di bambini di strada che vengono prelevati e portati in prigione dai talebani. Le guardie, ci ha raccontato Sicuro, gli avevano assicurato che si trattava solo di controlli necessari all’identificazione e alla restituzione alle rispettive famiglie”. “Vedere bambine e bambini dentro un istituto penitenziario è davvero qualcosa di inaccettabile”, dichiara Iacomini. L’Unicef si è subito attivato con un team locale dopo la pubblicazione del reportage. “Sono felice di comunicare – conclude – che l’Unicef non solo ha incontrato i responsabili della prigione ed ha accertato la terribile condizione dei bambini ma ha anche convinto il governatore dell’emirato a un accordo. Da oggi, quei bambini di strada verranno portati in una struttura più adatta a minori in condizioni di estrema indigenza sotto la nostra supervisione. Questa è solo una delle tante pratiche disumane e inaccettabili presenti in Afghanistan in questo momento cui bisogna mettere fine. L’Afghanistan è la peggiore crisi globale sia dal punto di vista umanitario che dei diritti umani. Non possiamo dimenticarlo”.