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Albania: vescovi su protesta studenti, «sosteniamo qualsiasi richiesta legittima»

«Apprezzamento per il modo civile e pacifico con cui questa protesta sta prendendo piede». Lo ribadiscono oggi al Sir i vescovi albanesi, confermando la posizione già espressa in questi giorni in merito alla protesta degli studenti universitari a Tirana contro il governo per chiedere un dimezzamento delle tasse scolastiche.

«Tutti i giovani, e in particolare gli studenti universitari, sono una grande risorsa per il futuro del nostro Paese. La loro voce dovrebbe essere ascoltata dalle istituzioni responsabili e le loro legittime richieste dovrebbero essere risolte», proseguono i vescovi: «Ricordiamo il loro ruolo decisivo nel dicembre del 1990, mentre la dittatura comunista volgeva al termine. Gli studenti, e i giovani in generale, sono la parte più energica della società e si dovrebbe puntare sulla loro crescita e sul loro sviluppo». Per questo, «incoraggiamo studenti e istituzioni scolastiche e universitarie a trovare una via di dialogo a beneficio dei giovani studenti universitari» e «sosteniamo qualsiasi richiesta legittima da parte degli studenti e qualsiasi riforma volta ad aiutare le fasce più povere della società». «Siamo certi che se le istituzioni assistono gli studenti, se viene trovato un linguaggio comune, se si migliorano le condizioni per un tempo di studio più produttivo – concludono i vescovi – tutto ciò impedirebbe anche la fuga di molti giovani dall’Albania, un fenomeno molto preoccupante degli ultimi anni».

«L’attuale sistema rende molto difficile agli studenti di sostenere i costi, considerando non solo il denaro che è richiesto da parte dell’università, ma anche i libri, il dormitorio e i soldi che molti professori senza scrupoli chiedono per gli esami», afferma mons. George Frendo, arcivescovo metropolita di Tirana-Durazzo e presidente della Conferenza episcopale albanese. «Apprezzo sempre che l’educazione sia una priorità in Albania. E spero che il Governo possa fare del suo meglio affinché tutti abbiano accesso all’istruzione superiore. L’educazione è uno dei diritti umani fondamentali», prosegue il vescovo – in una nota appena giunta al Sir – esortando «il Governo e gli studenti a scegliere la via del dialogo. È l’unico modo per garantire la pace e una soluzione equa». Mons. Frendo invita a cercare «la via della verità e della giustizia attraverso il dialogo. Questo non è un monologo. Né un semplice compromesso. Il dialogo include la buona volontà di trovare la via della verità e della giustizia».