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Attacco a Londra: «Muslim Council of Britain» alle moschee, segnalare «attività sospette»

«Siamo stati testimoni ancora una volta dell’orrore inflitto sulle nostre strade. È la terza volta in tre mesi: siamo profondamente scioccati e condanniamo questi attacchi in maniera ferma e forte». Lo ha detto ieri Harun Khan, segretario generale del «Muslim Council of Britain», nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle comunità musulmane del Paese.

Ma questa volta le comunità islamiche sono andate oltre alla condanna ed hanno lanciato una vera e propria campagna in tutte le moschee e associazioni islamiche del Paese per «facilitare una risposta di base alla sfida del terrorismo» segnalando «attività sospette» e tendendo una «mano di partenariato e di cooperazione al governo e al Primo Ministro, per lavorare insieme per mantenere il nostro Paese sicuro».

Quattro i messaggi che i musulmani Uk hanno voluto lanciare tramite la stampa al Paese. Il primo è la «loro rabbia». «I musulmani ovunque sono indignati e disgustati da questi codardi che hanno nuovamente distrutto la vita dei nostri amici britannici. Che questo poi sia avvenuto in questo mese di Ramadan, quando molti musulmani stanno pregando e digiunando, dimostra che queste persone non rispettano né la vita né la fede».

Il secondo messaggio è che la comunità musulmana è «risoluta» a collaborare con le forze di polizia. «Queste persone non devono trovare un posto in cui nascondersi», dice Khan. «Oggi lanciamo una campagna per esortare le nostre moschee e le associazioni ad aumentare la loro vigilanza». «È interesse di tutti noi fermarli. Sappiamo che molte di queste persone hanno precedentemente condotto una vita di delinquenza. Spesso il percorso verso l’estremismo è al di fuori della moschea e ai margini della società». «Come ha detto un esperto, questa non è una radicalizzazione dell’Islam, ma l’islamizzazione del radicalismo»: «Dobbiamo rafforzare le nostre moschee, abilitare i nostri Imam, i nostri giovani leader e altri, dando loro gli strumenti per sapere come relazionarsi con i giovani e affrontare il fascino che su di loro ha Daesh».

Il terzo messaggio del «Muslim Council» si rivolge ai terroristi e a chi simpatizza con loro: «Questo non è Islam. Questa non è la via indicata dal nostro amato Profeta». «Le azioni di questi terroristi sono completamente, totalmente e assolutamente fuori dai principi e dallo spirito dell’Islam. Non c’è alcuna giustificazione a quanto questi terroristi stanno facendo». E infine l’ultimo messaggio è per i britannici: «Facciamo in modo che non salgano da alcuna parte le voci dell’odio. L’attacco al London Bridge ci rende tutti arrabbiati e vogliamo fare qualcosa. Ecco perché siamo d’accordo con il Primo Ministro che le cose devono cambiare. E che quanto è troppo è troppo».