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Attentati a Bruxelles: campane a morto in tutte le chiese del Belgio. Messaggi dei vescovi europei

Il Belgio oggi si chiude nel silenzio e nella preghiera. Alle 12 le campane di tutte le Chiese e cappelle del Paese suoneranno a morto come segno di profonda tristezza ma anche di speranza. Sui tragici attentati di Bruxelles sono intervenuti i vescovi di molti paesi europei.

Dopo gli  atroci attentati di ieri mattina a Bruxelles, i vescovi del Belgio chiedono a tutti i fedeli di osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime questo mercoledì alle 12. E dopo questo tempo di silenzio i vescovi chiedono anche che le campane di tutte le Chiese e di tutte le cappelle del Belgio suonino a morte per qualche minuto come segno di una «profonda tristezza» e al tempo stesso come segno di «speranza». «Vogliamo fare nostre – scrivono i vescovi – le parole della preghiera di San Francesco di Assisi: ‘Fai di noi strumenti della tua pace’».

Vescovi francesi: Continuiamo a costruire i morti. Una lettera del presidente dei vescovi francesi, monsignor Georges Pontier, all’arcivescovo di Malines-Bruxelles, monsignor Jozef de Kesel, per esprimergli tutta la vicinanza e la solidarietà della Chiesa di Francia, colpita anch’essa a morte dal terrorismo il 13 novembre scorso all’indomani degli attentati che hanno scosso ieri la città belga. «Le notizie che ci arrivano da Bruxelles – scrive Pontier – sono allarmanti e inquietanti. Il nostro pensiero va prima di tutto alle vittime, chiedendo a Dio di accoglierle nella sua grande Misericordia. Pensiamo alle loro famiglie così provate: possa l’esperienza della vittoria di Cristo sulla morte dare loro un po’ di consolazione. Il nostro pensiero va anche a tutta la vostra popolazione: con voi condanniamo questi vili attacchi e vi assicuriamo la nostra preghiera fervente perché continuiamo a essere, nonostante le difficoltà costruttori di ponti e artigiani del dialogo».

I messaggi di altri episcopati. «I vescovi olandesi invitano a pregare per le vittime» degli attacchi terroristici nell’aeroporto di Bruxelles e della metropolitana di Maelbeek, «per i feriti, le famiglie e gli amici di chi è stato colpito, ma anche per tutti i belgi che devono affrontare ora gli atti di odio e violenza dei terroristi»: è il messaggio diffuso dai vescovi dei Paesi Bassi, esprimendo unità nella preghiera con i confratelli vescovi del Belgio. L’arcivescovo del Lussemburgo Jean Claude Hollerich ha invece subito chiesto alle comunità cattoliche del Granducato di inserire nei riti del venerdì santo una particolare intenzione di preghiera, pubblicata in sei lingue sul sito dell’arcidiocesi. Una preghiera comune ha proposto anche il vescovo finlandese Teemu Sippo, che in un messaggio di cordoglio ha «condannato fermamente l’uso della violenza in ogni forma di protesta o nel rivendicare un potere politico». «L’odio non deve avere la vittoria» ha dichiarato l’arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn. Con Bruxelles, ha detto il cardinale, «gli attentatori hanno colpito non solo gli abitanti di questa città, ma l’Europa nel suo insieme» e ha invitato alla «prudenza e alla determinazione» nel cercare in questa prova contro i valori della comunità europea, le giuste risposte al «male più abissale», che si è manifestato negli attacchi. La Commissione liturgica austriaca ha pubblicato per il Venerdì Santo una speciale preghiera per i cristiani perseguitati e le vittime del terrorismo.