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Attentati a Parigi, «sgomento» e «solidarietà» della Chiese cristiane di tutta Europa

Unanime condanna per le azioni terroristiche che hanno colpito Parigi giunge da tutte le Chiese cristiane europee. Ecco dichiarazioni e prese di posizione del Kek, Comece, Ccee, vescovi di Inghilterra, Svizzera e Belgio. Da don Bettega (Cei) arriva l'appello a intensificare il dialogo con l'Islam, unica via per sconfiggere la barbarie.

Don Bettega (Cei), «non solo il dialogo è possibile ma è doveroso». «Non solo il dialogo è possibile ma è doveroso». È un appello a continuare a credere nelle ragioni del dialogo nel giorno, in cui il terrore di matrice islamica ha gettato un’ombra di morte sull’Europa, quello di don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio Cei per l’ecumenismo e il dialogo che proprio oggi ha partecipato a Roma ad un convegno sull’Islam in Italia, dal titolo «Da musulmani immigrati a cittadini italiani: la sfida dell’integrazione e del dialogo». «Le reazioni di tanti – dice don Bettega – metteranno oggi in dubbio la possibilità di dialogare e molti si chiederanno: ma a cosa serve il dialogo? Gli attentati di stanotte a Parigi hanno fatto crollare il mondo. Con infinito rispetto per le vittime e le loro famiglie, per la Francia e la civiltà francese, continuo a essere convinto che non abbiamo alternative al dialogo e che più costruiamo muri, barriere e ghettizzazione e più ci mettiamo sulla difensiva a un passo dal contrattacco, più generiamo un clima di violenza e di scontro». «Questi atti – aggiunge don Bettega – la cui matrice di provenienza culturale, geografica e anche religiosa è islamica, non sono opera di un Islam vero e autentico». Quindi l’appello è a non cedere alla tentazione della «stigmatizzazione e del pregiudizio». «È l’umanità che perde oggi – conclude don Bettega -. Quanto accaduto in Francia è un attentato verso l’umanità. È l’umanità che è sotto attacco e ogni uomo, a prescindere dalla sua fede religiosa, si sente oggi colpito».

Il dolore delle Chiese cristiane europee (Kek), «impegno per la costruzione della pace». La Conferenza delle Chiese Europee (organismo ecumenico che riunisce le principali Chiese cristiane presenti in Europa) si unisce al «dolore» per «la perdita di vite umane, piange con tutte le persone colpite da questa immane tragedia» e prega «per le vittime, le loro famiglie, per gli uomini e le donne che hanno rischiato la propria vita la scorsa notte nel servizio agli altri». In un messaggio di solidarietà al Consiglio delle Chiese cristiane di Francia, il segretario generale della Kek, Guy Liagre, ha condannato gli attacchi come «una vile aggressione contro la Francia e un affronto a tutta l’umanità. Questi tragici eventi spinge la Kek a rafforzare il suo impegno per la costruzione della pace e della riconciliazione». Liagre conclude il suo comunicato ricordando la Charta Oecumenica firmata dalle Chiese europee a Strasburgo nel 2001: «Sul fondamento della nostra fede cristiana ci impegniamo per un’Europa umana e sociale, in cui si facciano valere i diritti umani e i valori basilari della pace, della giustizia, della libertà, della tolleranza, della partecipazione e della solidarietà».

Comece: «Atto spregevole e indegno». «Né la Francia né l’Europa devono cedere al terrore e alla violenza. La barbarie che abbiamo visto a Parigi richiede una risposta da parte del mondo civilizzato». È quanto scrive padre Patrick H. Daly, segretario generale della Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea) in una nota sugli attentati di Parigi. «Gli attacchi a Parigi sono un atto spregevole e indegno dell’umanità. Tutti i miei pensieri e preghiere sono per le vittime della violenza e le loro famiglie», scrive Daly che aggiunge: «È cruciale per l’Europa presentare un fronte unito di fronte alla minaccia terroristica e, allo stesso modo, deve essere unita e, dunque, forte nella sua politica estera e di difesa. Le forze che attualmente minacciano gli europei, non conoscono confini nazionali. È quindi imperativo che i 28 capi di Stato e di governo europei lavorino insieme meglio e di più: ne va della sicurezza dell’Europa, della nostra libertà e del futuro del nostro vivere insieme».

Messaggio del Ccee. «L’orrore degli attacchi terroristici a Parigi e allo Stade de France, la sera del 13 novembre, che hanno causato molte vittime e molti feriti, hanno gettato nel lutto l’intera umanità». Inizia così il messaggio che la presidenza del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee) ha inviato questo pomeriggio a monsignor Georges Pontier, presidente della Conferenza episcopale di Francia, e al cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi. Il messaggio è firmato dal cardinale Péter Erdő, presidente del Ccee, e dai due vice-presidenti, cardinale Angelo Bagnasco e monsignor Angelo Massafra. «La presidenza del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa e il suo segretariato si uniscono in preghiera alla sofferenza delle famiglie delle vittime, al dolore del popolo francese e alla costernazione di quanti cercano di vivere e costruire la pace. Ripetiamo: niente in questo mondo può giustificare tali atti di violenza, atroci e mostruosi. Assicuriamo le nostre preghiere a quanti in questi attacchi hanno perso la vita affinché trovino il riposo presso il Padre misericordioso e affinché, in questa prova, l’Onnipotente ispiri in tutti sentimenti di pace e di solidarietà, specialmente presso le comunità interessate».

Lo sgomento dei vescovi di Inghilterra, Svizzera e Belgio. «Sgomento» e «commozione» ma anche la richiesta agli organismi internazionali di fare tutto il possibile per garantire sicurezza e pace. Ad esprimerli sono i vescovi europei di Inghilterra, Svizzera e Belgio. Il cardinale Nichols Vincent, arcivescovo di Westminster e primate della Chiesa cattolica di Inghilterra e Galles, ha inviato un messaggio alla comunità francese presente a Londra. «Oggi – scrive l’arcivescovo – desidero esprimere il mio orrore per gli eventi di questa notte a Parigi. Questi omicidi sono da condannare fermamente. L’uccisione casuale e brutale di persone innocenti è un crimine che grida al cielo». Il cardinale ha anche inviato un messaggio di condoglianze al cardinale arcivescovo di Parigi, André Vingt-Trois.Il presidente della Conferenza episcopale svizzera, monsignor Markus Büchel, scrive: «Sono profondamente scioccato per il bagno di sangue che ha avuto luogo a Parigi. Esprimiamo la nostra solidarietà e le nostre preghiere alle vittime e ai loro parenti. Questa ondata di violenza a Parigi, alimentata dall’odio, è un attacco contro tutte le persone e contro tutta l’Europa. Dobbiamo seguire il cammino di Cristo, la via della pace e della non violenza. Chiedo a tutte le persone, a prescindere dalla loro fede e religione, d’impegnarsi per la pace».«Sgomento e costernazione» esprimono invece i vescovi belgi per le vittime degli attentati parigini. A prendere la parola è monsignor André-Joseph Léonard. «Ad essere colpite sono la democrazia e la libertà in Occidente», scrive: «Siamo coscienti che le tragedie che si verificano nei nostri Paesi occidentali sono le conseguenze dei conflitti che hanno origine altrove. Chiediamo agli organismi internazionali, europei e mondiali, che sia fatto il possibile perché i cittadini possano vivere in una pace legittima».