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Bilancio Ue: scintille fra Parlamento e Commissione. «Più fondi per rispondere alle attese dei cittadini»

Si accende il confronto sul budget per il periodo 2021-2027. Ci sono in gioco crescita economica, lavoro, sicurezza, ma anche istruzione, ricerca, salute e ambiente. L'Assemblea di Strasburgo prende posizione sul Quadro finanziario pluriennale, contestando eventuali ridimensionamenti per politica agricola e fondi di coesione. Duro intervento del presidente Tajani: «serve un bilancio politico» con «risorse adeguate».

Decolla, fra Strasburgo e Bruxelles, il confronto sul bilancio pluriennale dell’Unione europea per il periodo 2021-2027, attorno al quale si gioca non solo una buona parte dell’integrazione economica dell’Ue, ma anche la reale prospettiva di proseguire sulla strada dell’unità politica fra gli Stati membri, nel segno della solidarietà interna e della sicurezza e competitività verso il resto del globo. In gioco ci sono, più o meno, mille miliardi di euro di investimenti in sette anni negli ambiti di competenza comunitaria e, ovviamente, la loro ripartizione geografica e settoriale (industria, agricoltura, lavoro, ambiente, energia, infrastrutture, digitale, difesa, innovazione e ricerca, istruzione, giovani, consumatori, salute, cooperazione…).

Posizioni troppo deboli. Il Quadro finanziario pluriennale (questo il nome del budget che ha una capacità di programmazione per sette anni) ruota attorno a una serie di proposte della Commissione, per poi essere definito dalle due autorità di bilancio dell’Unione, ossia il Parlamento e il Consiglio: l’intento sarebbe quello di approvarlo prima delle elezioni europee del prossimo anno e renderlo così operativo dall’inizio del 2021. Proprio questa settimana l’Euroassemblea, riunita in plenaria a Strasburgo, si è soffermata sulle proposte di bilancio esposte dall’esecutivo all’inizio di maggio, per poi concentrarsi su alcuni elementi-chiave, tra i quali l’agricoltura e la politica di coesione (fondi strutturali). In sostanza i deputati ritengono che le posizioni sostenute dalla Commissione siano troppo deboli in un momento in cui l’Ue dovrebbe avere maggior forza decisionale e più fondi per rispondere alle attese dei cittadini.

I deputati contestano ad esempio l’inadeguatezza dei mezzi per il programma Erasmus+ (gli aumenti proposti – fino a 30 miliardi di euro – non sarebbero in linea con quanto a suo tempo promesso), per la ricerca, per il sostegno alle piccole e medie imprese, per favorire l’occupazione giovanile. Positiva invece la valutazione sull’introduzione di «risorse proprie» per il bilancio Ue provenienti soprattutto dalla tassazione dei profitti delle multinazionali e da una tassa sulle materie plastiche. Proprio il 30 maggio la Commissione, presieduta da Jean-Claude Juncker, ha reso note le sue proposte per alcuni capitoli del Qfp, tra cui cultura, istruzione, Erasmus+, «pilastro sociale», diritti e giustizia.

Pac «davvero comune». Sulla Politica agricola comune (Pac), che assorbe circa due quinti delle risorse finanziarie unionali, il Parlamento si è espresso adottando una risoluzione ad amplissima maggioranza. Gli eurodeputati hanno ribadito che la politica agricola dopo il 2020 dovrà essere più «intelligente, semplice, giusta e sostenibile», ma anche adeguatamente finanziata e «davvero comune». Gli Stati membri dovrebbero, in questo senso, poter applicare le norme della Pac «secondo le proprie esigenze», evitando però un ritorno alla «nazionalizzazione» del settore, in quanto ciò «potrebbe falsare la concorrenza nel mercato unico».

Obiettivi condivisi, norme applicabili e verificate, strumenti e controlli: queste le indicazioni che giungono dai deputati per un settore fondamentale dell’economia e che ha direttamente a che fare con la qualità della vita e la salute dei cittadini Ue nonché con la tutela dell’ambiente e dei paesaggi. Per questa ragione – facilmente intuibile – «tutte le attività agricole dovrebbero essere soggette agli stessi standard elevati e la loro violazione dovrebbe dar luogo a sanzioni simili in tutti gli Stati membri».

Obiettivi ambiziosi. Il testo approvato in aula prevede tutta una serie di indicazioni a favore di agricoltura, allevamento, foreste, sostenibilità ambientale e finanziaria. Herbert Dorfmann, relatore, ha dichiarato: «Sono necessari obiettivi ambiziosi per il futuro della politica agricola comune. Dobbiamo garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di cibo di qualità per i cittadini europei, un migliore sostegno ai giovani, ai nuovi agricoltori e alle loro famiglie, anche rendendo l’agricoltura più intelligente e innovativa e preparandola meglio alle fluttuazioni del mercato». Per venerdì 1° giugno è attesa la proposta legislativa della Commissione sulla riforma del settore primario.

Economie di scala. Sul capitolo-bilancio si registra una presa di posizione del presidente dell’Assemblea, Antonio Tajani. «Un’Europa che guardi al futuro, ha bisogno di una visione chiara, orientata a dare risposte efficaci ai cittadini. Il primo cambiamento che dobbiamo promuovere è avere un bilancio politico, con risorse adeguate che riflettano le priorità degli europei su sicurezza, difesa, immigrazione, disoccupazione o lotta al cambiamento climatico. Non serve attendere la modifica dei Trattati, ma sono necessari coraggio e volontà». Tajani aggiunge: «Il Parlamento ritiene che la proposta della Commissione con un tetto alle risorse di budget dell’1,11% del Prodotto nazionale lordo dei Paesi membri sia insufficiente. Dal 2021 verranno a mancare i contributi della Gran Bretagna. Se vogliamo spendere meno a livello nazionale ed essere più efficaci, dobbiamo creare economie di scala e valore aggiunto a livello dell’Unione. Per questo, dobbiamo investire almeno l’1,3%». Tajani aggiunge: «Questo incremento non deve venire dalle tasche dei cittadini, che già pagano troppo, ma attraverso nuove risorse proprie».

«Giganti del web, transazioni finanziarie a carattere speculativo, chi inquina con plastica non biodegradabile, devono dare un giusto contributo. Siamo preoccupati che la Commissione europea non abbia incluso la recente proposta per una web tax nel pacchetto delle nuove risorse proprie». Secondo il presidente «vanno incrementati» i fondi per difesa, sicurezza, controllo delle frontiere esterne, gestione dei flussi migratori, cooperazione allo sviluppo con l’Africa, integrazione dei Balcani occidentali.

* inviato Sir