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Burkina Faso: presidente dei vescovi, «violenza orrenda, ora unità»

«Il Mali, il Niger, la Nigeria, non sono lontani: in questo tempo siamo tutti presi di mira ed ora è stato colpito anche il Burkina Faso. Oggi facciamo memoria delle vittime e presentiamo le condoglianze alle loro famiglie, ma ringraziamo anche le forze di quei Paesi, soprattutto la Francia e gli Stati Uniti, che ci hanno aiutato a circoscrivere il problema. L’appello, per tutti, è alla vigilanza, perché l’estremismo si combatte anche così, vigilando tutti insieme». A dichiararlo al Sir è il presidente della Conferenza episcopale del Burkina Faso e del Niger, mons. Paul Ouedraogo, all’indomani degli attacchi nella capitale Ouagadougou. 

«Come Chiesa – continua – facciamo appello alla calma e a non stigmatizzare nessuno, i rapporti interreligiosi sono buoni e dobbiamo continuare a coltivarli: bisogna impedire che chi vuole seminare discordia prevalga!» Di qui l’appello alla comunità islamica: «Soffrono come tutti i burkinabé e come tutti sono addolorati di quel che è successo: insieme dobbiamo quindi lottare per estirpare questa radice della violenza, orrenda e immotivata, dalla società». Ciò di cui c’è veramente bisogno, conclude mons. Ouedraogo è anche «una vera solidarietà internazionale, per andare al fondo della questione e per non aggiungere altre sofferenze alla nostra famiglia umana».