Mondo

CINA, SEVERE MISURE CONTRO SARS, MA VIRUS COLPISCE ANCHE FILIPPINE

Mentre continua a diffondersi in Cina l’epidemia causata dal virus della polmonite atipica o Sars (Sindrome respiratoria acuta severa), nonostante le misure di prevenzione sempre più drastiche, anche nelle Filippine è stata confermata la presenza del letale virus. Sebbene i media internazionali abbiano dato una grande enfasi al fenomeno, l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, ha espresso un relativo ottimismo nel poter contenere in tempi brevi l’epidemia, ribadendo che se si interviene in modo tempestivo ed aggressivo contro il virus se ne può bloccare la diffusione. Per il momento, tuttavia, la situazione resta grave. A Pechino, dove è stato posto in isolamento l’Ospedale del Popolo, il più grande della capitale, fonti di stampa riferiscono che venerdì è stata decretata anche la chiusura dell’ospedale di Ditan. La notizia non è stata al momento confermata dalle autorità locali che invece hanno riferito della decisione di mettere in quarantena quattromila persone che hanno avuto contatti con i malati. Tra le altre misure di prevenzione, è stato anche decretato il rinvio dell’inizio dei campionati di calcio maschile e femminile. Nel darne notizia in un comunicato, l’Associazione del Football cinese ha riferito anche di discussioni in corso con la Fifa, la federazione internazionale, che potrebbero portare all’annullamento del campionato mondiale di calcio femminile, che dovrebbe iniziare a Shanghai il prossimo 23 settembre. Hanno avuto invece smentita le voci, circolate con insistenza nella capitale cinese, sia di un’imminente chiusura degli aeroporti, sia di una possibile dichiarazione della legge marziale a Pechino a scopo cautelare. Secondo gli ultimi dati ufficiali, diffusi ieri mattina, nella capitale vi sono stati 42 decessi, compresi tre di giovedì, e circa ottocento casi di contagio accertati. In tutta la Cina sono 115 i decessi e oltre duemilaseicento i casi di contagio, ai quali vanno aggiunti i 115 morti, compresi i sette comunicati ieri, e gli oltre millecinquecento casi di contagio nella regione autonoma di Hong Kong. Nel frattempo, le autorità filippine hanno confermato i primi casi d’infezione di polmonite atipica nel loro Paese. Si tratta di quattro persone, due delle quali decedute. Da parte loro, le autorità canadesi contestano le raccomandazioni dell’Oms, che mercoledì aveva consigliato di evitare di recarsi a Toronto e a Pechino. Un rappresentante governativo è stato incaricato di difendere a Ginevra le ragioni del Canada, per contestare e chiedere il ritiro dell’avviso dell’Oms. Ma a questo riguardo pare certo che l’Organizzazione della sanità non sia disposta a cambiare idea. Le autorità sanitarie e politiche dell’Ontario, lo Stato canadese dove si trova Toronto, la città più colpita dal virus al di fuori dell’Asia, insistono nel definire allarmistica e non basata sui fatti l’indicazione dell’Oms. A preoccupare le autorità canadesi sono anche i primi, ma già consistenti effetti negativi sul piano economico del provvedimento sanitario. L’industria del turismo e dei congressi a Toronto è già paralizzata e la città, che fa dell’immagine multietnica e dell’efficienza dei servizi un punto di forza, teme conseguenze di lungo periodo.Misna

Centro medicina preventiva e tropicale

World Hearth Organization WHO: speciale sulla Sars con dati aggiornati in tempo reale

Lo speciale Sars del Ministero della salute