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CRISI USA-IRAQ: I VESCOVI FRANCESI, IL REGIME IRACHENO NON RAPPRESENTA UNA MINACCIA URGENTE E IMMEDIATA

Il regime iracheno non rappresenta una “minaccia urgente e immediata” tale da costituire un “caso evidente di legittima difesa”. Lo ribadiscono i vescovi francesi che in una dichiarazione del Consiglio permanente tornano ad affermare in questi giorni di intensa attività diplomatica – messa in atto anche dal Vaticano – che “il diritto di legittima difesa presuppone un attacco reale o imminente, e non la semplice possibilità di un attacco”. La dichiarazione – dal titolo “La guerra sarebbe già una sconfitta” – è firmata, tra gli altri, dal presidente della Conferenza episcopale francese, mons. Jean-Pierre Ricard, e dall’arcivescovo di Parigi, il card. Jean-Marie Lustiger.

I vescovi danno il loro pieno appoggio alla politica finora intrapresa dalla Francia. “I nostri concittadini e i responsabili del nostro Paese – scrivono – si mostrano risoluti a non intraprendere una simile guerra. Esortiamo a perseguire con coraggio la ricerca di vie pacifiche per allontanare dal popolo iracheno i mali che già l’opprimono e quelli che lo minacciano”. La Chiesa francese ritiene importante che paesi occidentali come la Francia si rifiutino di partecipare al conflitto: questo rifiuto – spiegano – può evitare che la guerra sia presentata come l’esito di “uno scontro di civiltà e di religione”. La realtà – sottolineano i vescovi – è diversa: “musulmani e cristiani desiderano servire Dio, il Misericordioso, il Pacifico, con il coraggio di preparare la pace di domani nel cuore stesso delle violenze di oggi”. “Contro ogni tentazione di rassegnazione – concludono i vescovi – invitiamo a mantenere la speranza, con tutte le Chiese cristiane che nel mondo intero, si esprimono in questi giorni in profonda unità di pensiero con il papa Giovanni Paolo II che moltiplica le iniziative per evitare la guerra. Con lui, diciamo: No alla guerra! La guerra non è mai una fatalità. Ed è sempre una sconfitta per l’umanità”. Sir