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Camerun, famiglia rapita; mons. Podvin: Uno choc terribile

«Prendere in ostaggio degli innocenti è stato uno choc terribile. Come pure colpire il simbolo della famiglia. È stato veramente scioccante». Così mons. Bernard Podvin, portavoce della Conferenza episcopale francese, commenta in una intervista al Sir, il rapimento in Camerun, il 19 febbraio scorso, di una intera famiglia con tre adulti e quattro bambini di 5, 8, 10 e 12 anni.

Nei giorni scorsi i rapitori, gli estremisti islamici del gruppo Boko Haram, hanno diffuso un video con le immagini degli ostaggi, chiedendo in cambio la liberazione dei jihadisti detenuti in Nigeria e Camerun. L’arcidiocesi di Lione, dove vivono i parenti, ha organizzato iniziative di preghiera. «Il fatto che siano coinvolti dei bambini – afferma mons. Podvin – colpisce molto l’opinione pubblica. Già c’era stata molta emozione con gli altri ostaggi rapiti in passato: giovani, ingegneri che contribuivano alla vita civile dei Paesi. La gente è ora scioccata dal fatto che sia stata rapita una intera famiglia». «Siamo in una situazione di attesa commossa e solidale – precisa -. C’è molta emozione, molta solidarietà e preghiera. La Chiesa francese, come tutti, segue con grande attenzione la vicenda. La Francia ha preso le decisioni che doveva prendere, approvate da molti Paesi della comunità internazionale, sicuramente con sofferenza. Ma come diceva Giovanni Paolo II, la guerra non è mai una buona notizia».