Mondo
Caritas in prima linea a favore dei siriani
Un incontro in Vaticano degli organismi di carità cattolici attivi in Siria per coordinarsi, condividere le informazioni e rendere più efficaci e puntuali gli aiuti, come richiesto da Papa Francesco.
Caritas in prima linea. Coordinatrice delle organizzazioni attive in Siria è Caritas Mona che comprende le Caritas dei Paesi del Medio Oriente e del Nordafrica. Il suo presidente, Joseph Farah ha spiegato al Sir le difficoltà sul campo dettate anche da “divisioni politiche e religiose tra sunniti e sciiti, quest’ultimi protetti da Hezbollah libanesi che combattono in Siria”. Nonostante ciò, ha proseguito Farah, “cerchiamo di lavorare per evitare che la situazione peggiori a livello umanitario. Purtroppo non abbiamo i mezzi per raggiungere tutti. I nostri volontari assistono tra Siria, Giordania, Libano e Turchia circa 300mila persone e stiamo cercando un maggiore coordinamento tra le agenzie di carità per aumentare il numero. L’incontro di oggi è servito proprio a questo ed è un gran passo avanti”. Una delle Caritas più impegnate è quella del Libano, paese che ospita, stando a stime ufficiali 200mila profughi siriani, anche se è più probabile che siano circa un milione. Il direttore fr. Simon Faddoul, parlando al Sir, ha dichiarato che al momento sono in grado di assistere oltre 80mila persone, il 92% sono musulmani, solo il 6% sono cristiani. Quest’ultimi hanno trovato accoglienza in chiese, parrocchie e parenti. A mille famiglie cristiane, inoltre, le più vulnerabili, si rivolge una campagna di aiuto promossa dalla Conferenza episcopale italiana. La speranza che abbiamo – ha concluso – è che passata questa grave emergenza tutti i profughi possano tornare in Siria che è quello che la maggior parte di loro desidera”.