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Catalogna. Denunciato da Procura, Puigdemont vola a Bruxelles

Non è ancora chiaro il motivo per cui il presidente indipendentista catalano destituito da Madrid, Carles Puigdemont, si trova a Bruxelles, insieme ad altri cinque consiglieri, secondo quanto riferisce, tra gli altri, il quotidiano catalano la Vanguardia.

Domenica scorsa il segretario di Stato belga per la Migrazione e l’Asilo, Theo Francken, del partito nazionalista fiammingo N-Va, aveva offerto, con un tweet, asilo politico a Puigdemont e agli altri catalani che «si sentono minacciati politicamente». La dichiarazione era stata successivamente smentita con forza dal primo ministro belga Charles Michel. Alla Vanguardia, fonti del partito N-Va hanno detto che per oggi non è previsto alcun incontro tra il presidente della regione belga delle Fiandre, Geert Bourgeois e l’ex-presidente catalano.

Oggi il procuratore generale di Madrid Josè Manuel Maza ha chiesto all’Alta corte spagnola l’incriminazione di Puigdemont e degli altri «principali responsabiili politici della Generalitat catalana (l’esecutivo regionale autonomo)». Questi, «con le loro decisioni e i loro atti- si legge nella denuncia del procuratore Maza- hanno prodotto una crisi istituzionale culminata nella dichiarazione unilaterale d’indipendenza».

Se non si presenteranno davanti ai giudici, i vertici catalani incriminati rischiano la detenzione immediata e pene fino a 30 anni di carcere per «ribellione, sedizione, malversazione e reati connessi». La procura di Madrid ha annunciato inoltre sanzioni per il destituito governo catalano pari a 6.207.450 euro. Secondo la «Vanguardia» Puigdemont potrebbe comparire stasera in una conferenza stampa a Bruxelles insieme ad altri membri del ‘govern’.

Quella di oggi, lunedì 30 ottobre, è la prima giornata lavorativa dopo che venerdì, in seguito alla dichiarazione unilaterale d’indipendeza da parte del governo catalano, l’esecutivo spagnolo ha deciso l’applicazione dell’articolo 155. Con l’attuazione della legge, Madrid ha preso il controllo del governo regionale autonomo della Catalogna. Il primo ministro Mariano Rajoy ha convocato elezioni anticipate per il 21 dicembre, alle quali il partito PDeCAT del presidente Puigdemont ha già annunciato che parteciperà. A governare la Catalogna ora è la vice-presidente del governo spagnolo, Soraya Saenz de Santamaria, che ha destituito Josep Lluis Trapero, il capo operativo dei Mossos d’esquadra, la polizia regionale catalana. Anche il rappresentante della Catalogna presso l’Unione Europea, Amadeu Altafaj, ha rassegnato le dimissioni oggi, in seguito all’applicazione dell’articolo 155, congedandosi dall’incarico con una lettera in cui ha parlato di «delusione» e affermato l’identità europea dei 7,5 milioni di catalani.