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Centrafrica: mons. Nzapalainga (Bangui), senza perdono «la pace non tornerà mai»

«Se non ci perdoniamo, la pace non tornerà mai». Monsignor Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, nell'omelia tenuta sabato 6 dicembre al termine del pellegrinaggio diocesano al santuario mariano di Ngukomba, esorta ad un serio impegno per la riconciliazione e la pace nella Repubblica centrafricana. Secondo il presule non si può aspettare più, e il problema centrafricano va affrontato «tra centrafricani».

Pertanto, spiega, «sosteniamo l’idea di un dialogo nazionale» che però deve «iniziare dalla base della nostra società». «È nei villaggi e nelle città – il monito del presule – che possiamo gettare i semi di un Centrafrica riconciliato con se stesso, che ha preso coscienza dei suoi errori e decide di correggerli per rialzarsi». «Allora potremo accogliere la grazia della riconciliazione e dell’unità che rendono i popoli solidali, forti nella prova e felici». «Abbiamo ancora davanti a noi – parole dell’arcivescovo – tutta la distruzione del male e che il confronto e la disunione può causare. È giunto il momento di smettere. Per fare spazio per la grazia del perdono ricevuto oggi, girare pagina, guardarci di nuovo negli occhi e camminare di nuovo insieme. Noi tutti vogliamo il ritorno della pace per consentire a tutti di vivere del proprio lavoro e crescere i propri figli.

Nel richiamare la disobbedienza di Adamo ed Eva, mons. Nzapalainga ripropone, declinandola sull’attualità, la domanda di Dio ad Adamo: «Dove sei?». «Dove sei tu, giovane che sei stato armato, drogato e inviato per rubare, uccidere, bruciare i villaggi? Esci da questi gruppi armati, deponi le armi e riprendi il cammino di formazione per costruire e partecipare allo sviluppo dell’Africa centrale». «Dove sei capo della milizia che manipola, si arricchisce sulle spalle dei poveri seminando paura, morte e distruzione», prosegue mons. Nzapalainga, invitandolo a uscire dalla ribellione e a riconciliarsi con la sua comunità. E ancora: «Dove sei, madre o sorella, che mantiene il fuoco del conflitto armato con le tue menzogne e il tuo incitamento all’odio e alla divisione?», e «dove sei tu, politico, che si nasconde dietro una crisi falsamente religiosa per saziare il tuo desiderio di vendetta personale e ottenere il potere con la violenza?». L’ultimo richiamo di mons. Nzapalainga è per chi «ha fornito le armi e si nasconde dietro i gruppi armati per avere una quota di mercato». «Dove sei? Dove sei? Dove sei?». Il Signore, conclude l’arcivescovo, «è venuto a prenderti. Ti parla. A te come ad Adamo ed Eva, viene a proporre leggi per aiutati a vivere in armonia con ogni uomo, in pace, libertà e crescere in umanità».