Mondo

Ciad, governo concede a mons. Russo di rientrare a Doba

Mons. Michele Russo può rientrare in Ciad e riprendere il suo posto alla guida della diocesi di Doba. Ad annunciarlo alla radio nazionale è stato, ieri, il ministro delle Comunicazioni del Paese africano, Hassan Sylla Bakari.

Il vescovo cattolico, in Ciad da 23 anni, era stato espulso dal governo in seguito alla sua omelia del 30 settembre scorso in cui criticava la gestione dei proventi del petrolio locale, denunciandone l’iniqua distribuzione ai danni della popolazione che continua a vivere nell’indigenza: “Da anni le ricchezze naturali dell’Africa sono malgestite a causa dell’avidità umana – aveva detto – per questo la ricchezza è diventata una maledizione per la popolazione locale”. Mons. Russo aveva anche espresso l’auspicio secondo il quale la ricchezza venisse finalmente “utilizzata per costruire il futuro dei figli del continente”. Secondo le stime ufficiali, il Ciad produce circa 120 mila barili di petrolio al giorno.

Il presule, che era rientrato a Roma il 14 ottobre, ora potrà tornare a Doba, diocesi che comprende una dozzina di parrocchie e 400 mila abitanti, di cui il 20% circa di fede cattolica.