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Colombia: a tavolo di pace tra Governo ed Eln una delegazione della Chiesa colombiana

Si è installato ieri, 7 febbraio, a Quito, capitale dell’Ecuador il tavolo dei negoziati tra il Governo colombiano e l’Esercito di liberazione nazionale (Eln), il gruppo della guerriglia ancora attivo dopo che è stata siglata la pace con le Farc. All’installazione del tavolo ha partecipato, a capo di una delegazione della Conferenza episcopale colombiana (Cec), con un ruolo di accompagnamento nell’attuale fase di dialogo, il vescovo di Tibú, mons. Omar Sánchez Cubillos, che si è detto «speranzoso».

Sono passati più di trecento giorni da quando – a fine marzo 2016 – rappresentanti del Governo e dell’Eln firmarono un primo accordo per dare inizio al dialogo. Durante questi mesi, nei quali non sono mancati passi in avanti e momenti di tensione, la Chiesa colombiana ha ricevuto un’esplicita richiesta di essere presente nel processo di pace. Ad insistere è stato soprattutto l’Eln. Mons. Sánchez, dal sito della Cec, ricorda che la Chiesa ha accettato dopo una profonda riflessione e in seguito a una consultazione con il Governo, con l’obiettivo di accompagnare «un processo che va in aiuto di molte persone nei nostri territori, dato che l’Eln è presente nei luoghi dove noi viviamo». Per il vescovo di Tibú il ruolo della Chiesa sarà principalmente quello di «essere utili, restando disponibili. Al momento il negoziato è pervaso da tensioni, posizioni radicali, momenti critici. La mia speranza è che riusciamo ad essere un elemento utile o in quest’ambito o per altri aspetti legati all’avanzamento del dialogo».

Mons. Sánchez conclude spiegando di essere speranzoso: «Sappiamo che si tratta di un dialogo difficile, che nei tavoli di negoziato regna la tensione, che i problemi sono complessi», ma «vogliamo essere utili in modo semplice e se la complessità di questo tavolo chiederà i nostri buoni uffici, di buon grado ci faremo carico di questo compito, perché si tratta di aiutare il Paese a passare nella sponda della pace».