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Consiglio Ue, definito budget pluriennale; tagli ai capitoli di spesa

«Worth waiting for»: valeva la pena pazientare e trattare ancora. Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, chiude il summit di due giorni dedicato al Quadro finanziario pluriennale parlando di «bilancio equilibrato e orientato alla crescita».

Anche la maggior parte dei leader Ue si dichiara moderatamente soddisfatta. «Un buon compromesso» è la dichiarazione più gettonata. In realtà la maratona sul budget 2014-2020 si chiude con le cifre definite in mattinata: 960 miliardi in 7 anni per gli «impegni», 908 per i pagamenti. Di fatto un arretramento di oltre 30 miliardi rispetto al Qfp in corso (2007-2013), nonostante l’Europa sia nel frattempo cresciuta, con 3 Paesi in più, maggiore popolazione, ulteriori nuove competenze. In attesa di leggere il documento conclusivo e ufficiale del vertice, si possono constatare ridimensionamenti – rispetto alla bozza di bilancio della Commissione – sui fondi per crescita, innovazione, sicurezza e coesione. Meno soldi anche per le infrastrutture (ad esempio il capitolo Connecting Europe) e per il Servizio di azione esterna. Confermati i finanziamenti per la politica agricola e il nuovo fondo per favorire l’occupazione giovanile nelle regioni in cui è superiore al 25%: lo stanziamento è, in questo caso, pari a 6 miliardi.