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Cooperante italiano scomparso in Pakistan ucciso da un drone Usa

Di Giovanni Lo Porto si erano perse le tracce in Pakistan dal 19 gennaio 2012. Adesso arriva dagli Usa la notizia che sarebbe stato ucciso per errore in un raid della Cia contro Al Qaeda.

«Mi assumo tutta la responsabilità di queste operazioni anti-terrorismo», il governo Usa «chiede scusa». È lo stesso presidente Usa Barack Obama ad annunciare la morte del cooperante italiano Giovanni Lo Porto.

Lo Porto era stato in Centro Africa, Haiti e in Pakistan, 39 anni, gli amici lo chiamavano Giancarlo. Quando fu portato via il 19 gennaio del 2012 era insieme con un collega tedesco nel compound di Multan: una città di un milione e cinquecento mila abitanti del Punjab, nel nord del Pakistan a cavallo del confine con l’Afghanistan. Lo Porto lavorava per la ong tedesca «Wel Hunger Hilfe», nell’ambito di un progetto finanziato dall’Ue per soccorrere la popolazione del locale sconvolta da un violento terremoto a cui era seguita un’alluvione.

Il caso di Giovanni Lo Porto è da tempo oggetto di un fascicolo d’inchiesta della Procura di Roma. Dopo la diffusione da parte della Casa Bianca della notizia della morte di Lo Porto in seguito ad un raid della Cia nei mesi scorsi, i magistrati attendono comunicazioni ufficiali. Il pm Erminio Amelio da tempo ha dato ampia delega investigativa al Ros dei carabinieri ed alla Digos. Il procedimento era stato aperto per il reato di sequestro di persona a scopo di terrorismo.