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Coree, stretta di mano tra Moon e Kim, al via i colloqui. I vescovi: «evento storico»

«Un evento storico». «Una pietra miliare per la pace nella penisola coreana». Così l'arcivescovo Kim Hee-Joong, presidente della Conferenza episcopale coreana, definisce l'incontro che si sta svolgendo a Panmunjom tra il leader nordcoreano, Kim Jong-un, e il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in.

Storica stretta di mano tra il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il leader nordcoreano Kim Jong-un. È iniziato così il summit ancora in corso al villaggio di Panmunjom. Il portavoce presidenziale Yoon Young-chan ha annunciato in un briefing con la stampa che i due leader comunicheranno insieme i risultati dell’incontro nel corso del quale sono state affrontate «discussioni serie e franche sui modi per arrivare alla denuclearizzazione della penisola coreana, per stabilire una pace permanente e per sviluppare le relazioni Sud-Nord». La storica stretta di mano è avvenuta alle 9.30 di questa mattina in Corea, alle 2 e mezza della notte italiana. Kim è diventato il primo leader della Corea del Nord ad attraversare la linea di demarcazione militare che divide in due la penisola. L’incontro con il presidente del Sud mancava invece da dieci anni, l’ultimo risaliva al 2007.

Si è anche annunciato che la first lady nordcoreana Ri Sol-ju parteciperà alla cena offerta dai leader delle due Coree Moon Jae-in e Kim Jong-un alla chiusura del summit e la sua presenza è interpretata come un segnale positivo e una prova della buona intesa personale raggiunta tra i leader. Kim è il primo leader della famiglia al potere da circa 70 anni a calpestare il territorio sudcoreano. Indossando il tradizionale abito scuro in stile Mao, Kim ha camminato verso lo stretto corridoio che separa i due edifici del meeting, noti come T2 e T3, nella Joint Security Area (Jsa). Moon lo ha atteso sorridente sul cordolo di cemento che segnala il confine: i due hanno posato per i flash dei fotografi a immortalare l’evento.

«Un evento storico». «Una pietra miliare per la pace nella penisola coreana». Così l’arcivescovo Kim Hee-Joong, presidente della Conferenza episcopale coreana, definisce in un comunicato diffuso oggi – e inviato al Sir – l’incontro che si sta svolgendo a Panmunjom. «I capi della penisola coreana del Nord e del Sud, l’ultima nazione divisa del mondo, s’incontrano oggi (27 aprile) a Panmunjom, simbolo della divisione», scrive il presidente dei vescovi: «Questo vertice Nord-Sud, che pone fine a un conflitto in atto da lungo tempo e diventerà una pietra miliare della pace sulla penisola coreana, è un evento storico che attrae il mondo intero e sarà un punto di svolta per la riconciliazione Nord-Sud e la pace nel mondo». «A nome della Chiesa in Corea, mi auguro il successo del summit, secondo le aspettative e nell’interesse del popolo coreano e di tutti i popoli». «Pregate che, come il Signore risorto ha fatto discendere la pace sui suoi discepoli, possa essere su di noi oggi, sulla penisola coreana, una pace duratura».