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Coronavirus: Vaticano, chi rifiuta il vaccino “senza comprovate ragioni di salute” può arrivare fino al licenziamento

“Il lavoratore che senza comprovate ragioni di salute” rifiuta di sottoporsi al vaccino anti-Covid avrà “conseguenze di diverso grado che possono giungere fino alla interruzione del rapporto di lavoro”. È quanto si legge in un decreto del Presidente della Pontificia Commissione dello Stato della Città del Vaticano, cardinale Giuseppe Bertello, in materia di emergenza pubblica

Il decreto è stato emanato l’8 febbraio ed è disponibile su Vaticanstate. Anche se la vaccinazione è volontaria, il decreto citato, all’articolo 6, stabilisce inoltre che “l’amministrazione può adibire il lavoratore che, per comprovate ragioni di salute non può sottoporsi alla somministrazione del vaccino, a mansioni differenti, equivalenti o, in difetto, inferiori, garantendo il trattamento economico corrispondente alle mansioni di provenienza”.

La campagna di vaccinazione anti-Covid, in Vaticano, iniziata il 13 gennaio scorso è intanto in pieno svolgimento – Papa Francesco compreso – e molti dipendenti hanno già ricevuto la seconda somministrazione.