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Covid-19: Cile, vescovi riuniti da remoto per la prima volta nella storia

Ieri, lunedì, 20 aprile, è iniziata la centoventesima assemblea plenaria della Conferenza episcopale del Cile (Cech), che riunisce vescovi e amministratori delle 27 giurisdizioni del Paese. Per l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, l’incontro si tiene per la prima volta nella sua storia da remoto.

Durante l’assemblea, che proseguirà fino a giovedì 23 aprile, i vescovi e gli amministratori rifletteranno sulle principali sfide che si presentano nell’attuale scenario globale della pandemia e sulle sue ripercussioni sulla vita delle persone, nell’immediato e anche a lungo termine.Nelle parole di apertura di questa assemblea plenaria, il presidente della Conferenza episcopale del Cile, mons. Santiago Silva ha sottolineato: “Gli eventi che abbiamo vissuto come società e come Chiesa negli ultimi tempi ci sfidano a ripensare il modo in cui ci relazioniamo. Oggi evangelizzare significa umanizzare. Di fronte alla fragilità esistenziale, siamo chiamati a offrire il cammino dell’uomo nuovo che Gesù propone”.Il nunzio apostolico in Cile, mons. Alberto Ortega, ha partecipato alla sessione iniziale dell’incontro. Nel suo saluto, ha ringraziato per l’accoglienza che ha ricevuto in questi primi mesi di servizio, ha portato il saluto affettuoso del Santo Padre e ha affermato che “è nei momenti di maggiore difficoltà che dobbiamo rinnovare la nostra passione missionaria e, come Chiesa, è nostra responsabilità assumere un ruolo sociale rilevante”.