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Crisi ucraina: Chiesa ortodossa a Putin, «No a scissione del Paese»

La Chiesa ortodossa ucraina, legata al Patriarcato di Mosca, ha chiesto in una lettera al presidente russo Vladimir Putin di non permettere una scissione dell'Ucraina e di fermare un possibile scontro militare tra i due popoli. Lo ha dichiarato il metropolita Antonij, responsabile degli affari religiosi della Chiesa ortodossa ucraina (Patriarcato di Mosca) in un'intervista al giornale «Den».

«Noi speriamo che sia ancora possibile non ammettere la guerra», ha rilevato il metropolita, aggiungendo che «la Chiesa ortodossa ucraina ha risposto all’appello delle autorità e sta raccogliendo mezzi, prodotti alimentari e medicine per l’esercito ucraino come loro dovere non solo civile ma anche cristiano». Secondo Antonij, «il patriarca Kirill sta facendo tutto il possibile e sta usando tutta la sua autorità per non permettere lo spargimento di sangue tra due popoli fraterni».

Già all’inizio di marzo il metropolita Onofrio, «locum tenens» della diocesi di Kiev, si era rivolto al patriarca Kirill con la richiesta di non ammettere conflitti armati sul territorio dell’Ucraina. Nel frattempo, questa domenica i rappresentanti delle tre maggiori Chiese ortodosse (Chiesa ortodossa ucraina, Patriarcato di Mosca; Chiesa ortodossa ucraina, Patriarcato di Kiev e la Chiesa ortodossa ucraina autocefala) hanno ripreso il dialogo per la creazione di una Chiesa locale unita in Ucraina. La scissione tra gli ortodossi in Ucraina è in corso da più di 20 anni.