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Cristiani rapiti in Siria: patriarca Younan a Radio Vaticana, «è pulizia religiosa»

«È una pulizia religiosa». In un’intervista a Radio Vaticana, il patriarca della Chiesa siro-cattolica Ignace Youssif III Younan definisce in questi termini il rapimento di decine di cristiani fra i 230 civili presi dall’Is nella città siriana di Al Qaryatain, che i jihadisti hanno conquistato nei giorni scorsi. 

Tra questi, secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani, numerosi bambini. Ieri Papa Francesco – in una lettera al vicario patriarcale per la Giordania, monsignor Maroun Lahham – era tornato a denunciare le persecuzioni anti-cristiane in Iraq e Siria. «Era previsto l’arrivo di questa gente: queste bande di terrore religioso hanno avuto dei complici nella città di Qaryatain», afferma il patriarca Younan. «Adesso – spiega – parlavo con il nostro amministratore patriarcale, che mi diceva che non si sa cosa potrà accadere alla nostra comunità e come andrà a finire. Dopo il rapimento del padre Jacques Murad, erano rimaste ancora circa 120 famiglie in Siria: alcune di loro sono riuscite a fuggire nei campi due giorni fa, ma non sono ancora arrivate… Non si sa cosa sarà di loro». Per Younan, non si tratta di pulizia etnica: «Siamo della stessa etnia di coloro che sono musulmani in Siria. È una pulizia religiosa! Quella che i vostri governanti non vogliono vedere: non ne vogliono sapere niente!».

«A loro – prosegue Younan – importa poco delle libertà religiosa di queste comunità, che sono riuscire a sopravvivere per centinaia di anni proprio perché attaccate al loro Salvatore e al Vangelo. È una pulizia religiosa! Non ci vogliono!». Parlando a Radio Vaticana, il patriarca della Chiesa siro-cattolica esprime gratitudine a Papa Francesco per la sua lettera a mons. Lahham: «Lui ci ricorda sempre nelle sue preghiere e sta cercando di fare qualcosa. Purtroppo, però, la ragione è sempre del più forte! Anche ai nostri giorni in cui ci dicono che ci sono delle istituzioni internazionali per la difesa dei diritti umani e della libertà religiosa… Ma dove? È una bugia! Il fatto è qui: a Qaryatain, fino a due mesi fa, c’erano circa 300 famiglie, che erano rimaste lì. Erano veramente degli eroi! Come il loro parroco siro-cattolico, padre Jacques Murad, che è stato rapito: era nel convento di Mar Elian a ricevere tanti musulmani, ad aiutarli…». «Che possiamo fare? – l’interrogativo posto dal patriarca Younan – Come è riuscito lo Stato Islamico ad arrivare lì, come è riuscito ad entrare e penetrare a Qaryatain, dove c’era l’esercito? Gli stessi abitanti, i sunniti, che sono pro questi terroristi, aspettavano solo il momento per attaccare i soldati…».