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Da dove arrivano i soldi di Bin Laden

Una rivista fiorentina «Il Governo delle cose», diretta da Franco Cardini, Gianni Conti e Giovanni Pallanti, affronta con una serie di saggi interessanti la difficile situazione internazionale a seguito degli attentati dell'11 settembre.

«Un attacco alla pace»: così Franco Cardini titolava il suo intervento sul rinato mensile di politica, cultura ed economia, «Il Governo delle cose», da lui diretto insieme a Gianni Conti e Giovanni Pallanti. Si apriva così un confronto di opinioni tuttora in corso. Nell’ultimo numero sono intervenuti Paolo Bartolozzi, Giannozzo Pucci, Terence Ward e Michele Sanfilippo.

A giudizio di Bartolozzi, europarlamentare di Forza Italia, la lotta in corso «non è uno scontro contro l’Islam», ma «la battaglia della civiltà contro l’inciviltà, del diritto contro la sopraffazione. I comuni valori che ispirano le liberaldemocrazie occidentali e le altre presenti in altri continenti del pianeta vanno difesi senza risparmio, in quanto connaturati all’essenza stessa dell’uomo, alla sua dignità di persona. L’Europa che è stata la culla delle libertà di pensiero, di associazione, di riunione, di religione e della tolleranza deve svolgere un ruolo di primo piano nel nuovo scenario internazionale».

Guarda invece oltreoceano la riflessione di Giannozzo Pucci, che analizza la difficoltà dell’unica superpotenza rimasta, gli Stati Uniti, a diventare realmente «caput mundi» dopo la fine dell’Unione Sovietica. «È essenziale – a giudizio dell’ex consigliere comunale di Firenze – rendere più autorevole e solida possibile la guida del mondo e ciò non si può fare solo annuendo alle scelte dell’amministrazione Usa». Anzi: i bombardamenti dell’Afghanistan vengono definiti da Pucci «inutili e tragici».

Mentre per «trovare il punto di origine di questo conflitto, bisogna seguire due tracce: il denaro e l’estremismo islamico. Nessuna delle due è stata percorsa a fondo». Lo sostiene Terence Ward, autore del volume Alla ricerca di hassan, che racconta il viaggio di ritorno in Iran della sua famiglia dopo decenni di assenza e che sarà pubblicato prossiamente in America. Ward, nato in Colorado, ha passato l’infanzia in Arabia Saudita e in Iran, studiando poi all’Università americana del Cairo, in Egitto. «La pista del denaro – spiega Ward – porta dritto all’Arabia Saudita e al Golfo. Sono là i simpatici miliardari che hanno finanziato Bin Laden e le scuole islamiche in tutto il mondo musulmano e specialmente nei “poverissimi e sporchi” Pakistan e Afghanistan. E via via che si svilupperà la caccia all’uomo gli americani scopriranno che gran parte degli attentatori avevano collegamenti sauditi: cittadinanza, indirizzi, documenti falsi e passaporti».

L’ultima opinione ospitata dal «Governo delle cose» porta la firma dell’avvocato Michele Sanfilippo, consigliere comunale di Fiesole per il Partito popolare, che invita a «rivitalizzare, nel nostro Paese, un dialogo sereno e pacato, ove laici e cattolici siano capaci, ripartendo dalle proprie radici comuni, di dialogare per sconfiggere un mostro che aleggia: la dissoluzione della democrazia e della convivenza pacifica». Il «dialogo fra laici e cristiani e altre culture religiose può ripartire – a giudizio di Sanfilippo – da una rilettura del pensiero liberale classico e del personalismo e dal pensiero di Papa Montini, da Congar, Bonoheffer, Barth, Kung, per rinverdire quello spirito conciliare che sembra ultimamente molto offuscato. In altre parole gli strumenti culturali ci sono, ora necessita l’impegno e la volontà».

S.M.