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ETCHEGARAY RIENTRATO DA BAGHDAD, LA PACE E’ ANCORA POSSIBILE

“La pace è ancora possibile in Iraq e per l’Iraq. Io rientro a Roma gridandolo più forte che mai”. E’ questo il messaggio di speranza che il cardinale Roger Etchegaray, inviato del Papa a Baghdad, ha lanciato prima di lasciare la capitale irachena. In una dichiarazione diffusa in Vaticano l’emissario di Giovanni Paolo II ha sottolineato che “la nuova e breve tregua” che è stata concessa “deve essere utilizzata pienamente da tutti in uno spirito di fiducia reciproca per rispondere alle esigenze della comunità internazionale”. Il cardinale Etchegaray ha parlato di una “piccola schiarita” tra le “grandi nubi che si sono addensate in questi tempi”. L’inviato papale ha rilevato che “ogni minimo passo nei prossimi giorni ha valore di un grande salto verso la pace”. Stilando un bilancio della sua visita, il porporato – di nazionalità francese – ha definito “giornate di intensità straordinaria” quelle trascorse in Iraq, sottolineando di averle vissute “in comunione con colui che mi ha mandato”, cioè Giovanni Paolo II. “Raramente – ha proseguito il cardinale Etchegaray – mi ero sentito di non essere soltanto il portatore del suo messaggio di pace, ma che lui stesso era presente. Non ho fatto altro che seguirlo in mezzo alle comunità cristiane e di tutto il popolo iracheno, presso il presidente Saddam Hussein che ha manifestato un lungo e profondo ascolto di una parola viva che viene da Dio e che ogni credente, discendente di Abramo, accoglie come il fermento più sicuro della pace”. Al momento della partenza da Baghdad, secondo il testo diffuso dalla Sala Stampa del Vaticano, l’inviato del Papa ha concluso: “Lasciando questa terra ingiustamente ferita da altri, io vorrei essere, più che la semplice eco, l’amplificatore di un’aspirazione di un Paese che ha pressante bisogno di pace”.Misna