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Egitto: 73 chiese e monasteri devastati, 7 cristiani trucidati

Settantatre chiese e monasteri, oltre a 22 edifici utilizzati per i servizi delle chiese (tra cui orfanatrofi, scuole e librerie cristiane) sono stati parzialmente o totalmente bruciati o danneggiati. Più di 212 proprietà private di cristiani copti (case, negozi, hotel, ecc.) sono state attaccate, rase al suolo o date alle fiamme, e almeno 7 cristiani sono stati trucidati.

Dati che sono in «tragica» evoluzione e che mostrano la sofferenza della Chiesa egiziana in queste settimane. A diffonderli oggi è l’Organizzazione «Porte aperte», attiva in 60 Paesi del mondo, che si occupa di sostenere i cristiani perseguitati. In una nota «Porte aperte» denuncia gli attacchi anti-cristiani dei radicali islamici della Fratellanza Musulmana e dei loro accoliti, che «inneggiando alla jihad come soluzione approfittano del caos per devastare e ferire la Chiesa». Una realtà che, sostiene l’associazione, «la stampa internazionale e nazionale tratta superficialmente, come se fosse una normale conseguenza dello stato di caos», ma «sappiamo – conclude «Porte aperte» – che si porta avanti anche un progetto per nulla segreto: spazzare via i cristiani dal Medio Oriente».

Per sensibilizzare sul tema «Porte aperte» ha aderito ad un sit-in di preghiera organizzata sabato 24 agosto, dalle ore 17 alle 18.30, a Roma (via Salaria 267) nei pressi dell’Ambasciata di Egitto.