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Egitto: vertice Ue, «soluzione politica». Si pensa a congelamento fondi

La ricerca di una “soluzione politica” per l’Egitto, la “revisione dei rapporti” tra Europa comunitaria e Il Cairo, la possibilità di un congelamento degli aiuti finanziari provenienti dall’Ue, l’attenzione al ripristino dello Stato di diritto e alle prioritarie necessità della popolazione, lo sguardo sul complesso quadro regionale. Sono i temi al centro del Consiglio straordinario dei ministri degli esteri dell’Unione europea, convocato per oggi a Bruxelles dall’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Catherine Ashton.

I capi delle diplomazie dei 28 si ritroveranno a mezzogiorno e proseguiranno le discussioni fino al pomeriggio inoltrato, a partire da un documento steso dalla stessa Ashton, rimasta sempre a stretto contatto con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e con quello della Commissione José Manuel Barroso.

In particolare Van Rompuy ha tenuto i contatti con alcune cancellerie europee (ieri, ad esempio, ha sentito al telefono il presidente francese Hollande). L’Ue ribadirà – come hanno scritto in una dichiarazione congiunta Van Rompuy e Barroso – che non ci sono alternative al dialogo tra le parti in causa in Egitto; che ogni violenza deve cessare immediatamente; che occorre tornare al più presto al voto per dare al Paese un governo legittimo in mano ai civili. Non si esclude dunque un simbolico congelamento dei 5 miliardi di fondi stanziati dall’Ue per sostenere le riforme dell’Egitto del dopo Mubarak.