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Eurobarometro: italiani in cima alla classifica degli «euroscettici»

(Bruxelles) Mentre 7 europei su 10 sono convinti «che le cose che uniscono i cittadini» dei Paesi Ue «siano più importanti di quelle che li dividono», in Italia il dato scende a 6 su 10. Solo un italiano su cinque pensa invece di poter far sentire la propria voce in Europa (uno su quattro in Italia).

Sono elementi che emergono dal sondaggio di Eurobarometro condotto tra ottobre e novembre intervistando oltre 27mila cittadini comunitari. L’ampia ricerca viene resa nota oggi dall’Europarlamento di Bruxelles. Uno scostamento significativo tra italiani e cittadini di altri Paesi si ha in un’altra domanda: far parte dell’Ue porta benefici al tuo Paese? 6 europei su 10 affermano di sì, «mentre è il 38% degli intervistati italiani a pensarla in questo modo». Eurobarometro aggiunge: «L’Italia è ultima in questa particolare classifica, capeggiata dall’80% di cittadini polacchi, estoni, lituani e irlandesi convinti di aver avuto benefici dall’essere membri dell’Ue». Per il 30% degli italiani, il Parlamento europeo ha un’immagine «totalmente positiva» (il dato europeo è del 25%, con il 44% dei cittadini Ue secondo cui il Parlamento ha un’immagine neutrale). E «crescono gli italiani che pensano che il Parlamento europeo dovrebbe avere un ruolo più importante».

«Oltre un italiano su due (il 52%) dice di aver avuto recentemente notizie riguardanti il Parlamento europeo dai media» (nel 2015 erano però due italiani su tre). Quando viene chiesto agli intervistati se si sentono informati riguardo le attività del Parlamento europeo, «solo il 31% degli italiani e il 32% degli europei dichiarano di sentirsi ben informati, mentre il 67% degli italiani e il 66% degli europei dice di non esserlo». Eurobarometro osserva: «Dati significativi emergono» a questo proposito «da Francia, Spagna e Regno Unito; il 79% di francesi e spagnoli che si sentono non informati, mentre solo il 51% dei britannici dichiara di sentirsi non informato».

Il 71% degli europei «è convinto che le cose che uniscono i cittadini» dei Paesi Ue «siano più importanti di quelle che li dividono». Al contempo la maggioranza degli europei non è ottimista per il futuro. I ricercatori di Eurobarometro segnalano che l’indagine «ha dato risultati molto diversi Paese per Paese». In generale, a livello Ue, «emerge che gli indicatori riguardanti il sostegno dei cittadini al progetto europeo restano pressoché invariati dal 2009 a oggi». «Come nel 2015, anche nel 2016 sei europei su dieci sono convinti che far parte dell’Ue abbia portato benefici al proprio Paese». Fra gli elementi chiave per definire l’identità europea, il 50% degli intervistati cita la democrazia e la libertà, mentre solo il 33% indica l’euro. «Per quasi la metà degli intervistati a livello Ue (il 46%) avere un sistema di welfare armonizzato per tutti gli Stati membri contribuirebbe a rafforzare il sentimento di cittadinanza europea». Solo il 37% degli intervistati – attesta Eurostat – pensa che la propria voce conti in Europa. Inoltre gli intervistati mostrano una visione non positiva del futuro: il 54% dichiara che le cose «stanno andando nella direzione sbagliata» in Europa; il 58% lo afferma per il proprio Paese.