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G20: nuova riunione domenica in Messico, Europa ancora sotto riflettori

Il G20 dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali durerà due giorni, con i colloqui che saranno incentrati sui problemi della Grecia, in attesa di capire cosa deciderà la Spagna sulla richiesta di aiuti finanziari. Sotto i riflettori anche la situazione di bilancio degli Stati Uniti

I ministri finanziari del G20 tornano a incontrarsi domenica prossima a Città del Messico per affrontare i timori di una nuova recessione economica mondiale e per rinnovare le pressioni sull’Europa per una più efficace azione di contenimento delle tensioni sui debiti sovrani. Il G20 dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali durerà due giorni, con i colloqui che saranno incentrati sui problemi della Grecia, in attesa di capire cosa deciderà la Spagna sulla richiesta di aiuti finanziari. Sotto i riflettori anche la situazione di bilancio degli Stati Uniti, ma sul quel fronte non sono attese novità, almeno fino a quando non si concluderanno le elezioni presidenziali.

«Ciò di cui abbiamo bisogno – ha detto il vice ministro delle Finanze messicano, Gerardo Rodriguez Regordosa – e speriamo di essere in grado di farlo nel corso di questo incontro, è quello di sottolineare che siamo in grado di ridurre le incertezze e risolvere i problemi per creare un ambiente può essere più favorevole alla crescita. Tutta questa incertezza scoraggia gli operatori economici nel prendere decisioni». L’incontro di domenica segue il vertice di giugno nella zona del Pacifico di Los Cabos, dove i leader del G20 hanno dichiarato che si era pronti a coordinare le «azioni fiscali» e stimolare la domanda interna, se le condizioni economiche fossero peggiorate. Dopo Los Cabos, però, il Fondo Monetario Internazionale ha ridotto le previsioni di crescita globale per il 2012 al 3,3%, mentre la disoccupazione dell’Eurozona è salita a valore record dell’11,6% nel mese di settembre, con la crescita rallentata nei paesi emergenti.

«Non sarete sorpresi – ha spiegato una fonte ufficiale tedesca -. L’Europa sarà uno dei temi del G20. L’Europa deve presentare una gestione a lungo termine della crisi». Intanto l’Eurozona ha provveduto a soddisfare i suoi impegni presi a Los Cabos, accelerando sull’unione bancaria e attivando un nuovo firewall contro la crisi con 500 miliardi di euro al meccanismo europeo di stabilità (ESM), mentre la Banca centrale europea ha presentato programma di acquisto dei bond sovrani. Ciò ha reso i mercati relativamente calmi dopo l’estate. «Il G20 è sempre stato molto enfatico – ha aggiunto Rodriguez -, e continuerà ad essere così, perché dobbiamo dimostrare ai mercati e agli attori (economici) che tutto questo sforzo nel costruire i famosi firewall ha portato a far sì che i firewall possano essere efficaci. E per dimostrare di essere efficaci, devono essere utilizzati».

In tutto ciò, la Spagna ha rifiutato di chiarire se chiederà un aiuto finanziario di salvataggio, insistendo sul fatto che non ha bisogno di un aiuto esterno. Il ministro dell’Economia spagnolo Luis de Guindos sarà ai colloqui del G20. Un alto funzionario del ministero delle finanze canadese ha infatti detto che c’è la necessità di una maggiore chiarezza circa la Spagna e sul percorso in avanti per questo e altri paesi dell’Eurozona in difficoltà. Ma l’epicentro della preoccupazione in Europa si è spostato in Grecia. Atene è bloccata nei negoziati con l’Unione europea e gli auditor sul misure di austerity aggiuntive per avere nuovi fondi di salvataggio. Atene ha chiesto che gli obiettivi di bilancio siano spostati in avanti di altri due anni, per avere più tempo per ravvivare la crescita economica, dopo che un programma di austerità schiacciante ha prodotto una recessione più profonda di quanto gli istituti di credito si aspettavano. Una fonte del governo francese ha detto che funzionari dell’Eurozona dovranno rassicurare i partner del G20 sul fatto che «le cose si stanno muovendo in avanti» prima della riunione del 12 novembre dell’Ecofin.

Mentre l’Europa cercherà di rassicurare sulle sue azioni contro la crisi del debito, non è previsto che gli Stati Uniti diano maggiori dettagli circa la loro incombente «scogliera fiscale»: un mix di tagli di spesa e aumenti della pressione fiscale che scatteranno da gennaio se la Casa Bianca e il Congresso non riusciranno a trovare un accordo entro la fine dell’anno sul bilancio. Il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner non sarà a Città del Messico e invierà un deputato al suo posto, mentre il presidente americano Barack Obama e il repubblicano Mitt Romney sono bloccati nella gara per la Casa Bianca. (Fonte Asca)