Mondo

Gaza: Abusahlia (Caritas Jerusalem), «Disastro difficile da immaginare»

“Difficile immaginare la quantità di distruzione operata dalla guerra, soprattutto nelle zone più colpite dalle bombe, come il quartiere di Shejaia, nella parte orientale di Gaza City. Macerie dappertutto che ricoprono decine e decine di morti. In queste poche ore di cessate-il-fuoco si cerca di recuperarli per dare loro sepoltura”.

È quanto dichiarato al Sir da padre Raed Abusahlia, direttore generale di Caritas Jerusalem, facendo il punto sulla tregua di 12 ore in atto nella Striscia di Gaza. Dodici ore per trovare cibo, acqua, prendere effetti personali dalle case abbandonate e soprattutto per recuperare i corpi di parenti rimasti sotto le macerie e le bombe. Ben 81 ne sono stati trovati che fanno salire il bilancio palestinese a più di 1.000 vittime. Un numero destinato a crescere nelle prossime ore. “Ci sono zone ancora controllate dall’esercito israeliano che non lascia passare mezzi di soccorso”, dice il sacerdote, che auspica il prolungamento della tregua. “Serve togliere il blocco, aprire passaggi per le merci oltre che corridoi umanitari. Chi dovrà trattare l’accordo per una tregua o un cessate-il-fuoco duraturo deve tenere presente questa esigenza. Diversamente preparerà il prossimo conflitto”.