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Gaza, tregua dalle 18: padre Hernandez (parroco), «Bella notizia che porta un po’ di speranza»

«Una notizia che, se fosse confermata, sarebbe un raggio di luce e di speranza per tutta la popolazione davvero stremata da 52 giorni di conflitto». E’ prudente padre Jorge Hernandez, parroco della parrocchia della sacra Famiglia di Gaza, davanti all’annuncio di una tregua di lunga durata tra Israele e Hamas che dovrebbe entrare in vigore alle 18.

“Non abbiamo ancora l’ufficialità, i media tuttavia ne parlano – dichiara al Sir il parroco – Non conosco i termini e i punti dell’accordo. In ogni caso se confermata sarebbe una bella notizia. Non si poteva più andare avanti. La distruzione è davvero enorme e il lavoro di ricostruzione che attende la Striscia è impressionante. Ci vorranno anni. Intanto accogliamo con soddisfazione la fine delle ostilità. Potremo uscire di nuovo, cercare di comprare ciò di cui abbiamo bisogno senza rischiare la vita”.

Padre Hernandez, tuttavia, avverte anche della difficoltà della ricostruzione morale: “questa guerra ha disseminato odio e sentimenti di vendetta. Nella Striscia si respira odio in modo incredibile. Sono tanti i giovani che per desiderio di vendicare loro amici e familiari uccisi dalle bombe israeliane aderiscono alle fazioni della Jihad islamica o di Hamas. A livello sociale le conseguenze sono tremende e non ci consegnano un futuro di tranquillità o di dialogo”. In questo senso, aggiunge il parroco, “il ruolo delle istituzioni cristiane come la Caritas e delle nostre scuole può essere rilevante nel ricreare motivi di dialogo”. Con qualche rischio che pende sulla testa della piccola comunità cristiana: “per quanto la piccola comunità cristiana sia nata qui, sia palestinese a tutti gli effetti, c’è il rischio di qualche ritorsione da parte di frange radicali che si rifanno all’ideologia dello Stato islamico in Iraq e Siria. Motivi ideologici – secondo padre Hernandez – che potrebbero creare qualche problema ai nostri fedeli. Potrebbe essere solo questione di tempo. Noi siamo pronti a portare il nostro sostegno per ricostruire la Striscia e stare vicino alla gente. Poi vedremo quel che accadrà”.