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Grecia: mons. Papamanolis (vescovi), vittoria dimezzata dal forte astensionismo

Il presidente dei vescovi cattolici di Grecia commenta la vittoria del partito del premier alle elezioni anticipate. Il 43,45 dei greci ha disertato le urne.

«Una vittoria dimezzata». Così monsignor Francesco Papamanolis, presidente dei vescovi cattolici ellenici, commenta al Sir gli esiti del voto di ieri in Grecia che ha visto prevalere il partito Syriza del premier uscente Alexis Tsipras con 35,47% (145 seggi), seguito a distanza da Nea Dimokratia con il 28,09% (75 seggi) e dal partito xenofobo di estrema destra Alba Dorata che ha preso il 6,99% (17 seggi) dei voti, divenendo terzo partito del Paese, «votato in gran parte da persone, molti anziani e disoccupati, che vogliono uno Stato che garantisca forza e sicurezza».

Più che alla vittoria di Tsipras il capo dei vescovi di Grecia pensa all’enorme astensionismo di questa tornata elettorale, il 43,45% dei greci, infatti, non è andato a votare. Alle elezioni di gennaio 2015 l’astensione si era attestata al 36,4%. «Un dato impressionante – dice mons. Papamanolis – che indica il grado di sfiducia del popolo greco verso i politici e la sua disperazione circa quello che potrà essere il futuro del Paese».

È anche per questo, aggiunge, che «il voto di ieri è stato una fotocopia di quello di gennaio, come i risultati stanno ad indicare. In fondo – spiega – i greci sembrano dimenticare o non capire. Tsipras che aveva promesso mari e monti non ha fatto nulla. Nonostante ciò ha ottenuto tanti voti sbaragliando anche il partito ‘Unità popolare’ fondato dai fuoriusciti di Syriza che non riesce a superare lo sbarramento del 3% necessario a entrare in Parlamento. Ora andrà a governare, lui che è di sinistra, con un partito di destra, ‘Greci indipendenti’, che propugna l’indipendenza dall’Unione europea. Non capisco nemmeno il silenzio dell’Opposizione davanti alle promesse elettorali di Tsipras che ora dovrà imporre nuove tasse» come sembra richiedere lo stesso memorandum sullo scambio riforme-aiuti approvato a metà agosto dal Parlamento dopo un lungo dibattito. «Ora che si è liberato dell’ex ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, e degli oppositori interni – conclude il capo dei vescovi cattolici greci – vedremo cosa riuscirà a fare, se sarà forte o meno. Non sono molto ottimista. Dopo tre elezioni in otto mesi. Siamo stanchi e sfiduciati».