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Grecia, un migrante su tre è un bimbo. Scalabriniane: Segno della forte crisi internazionale

Le Suore Scalabriniane, che di migrazioni si occupano fin dalla loro fondazione, alzano la voce: "Le famiglie fanno partire ciò che hanno di più prezioso, i loro figli, perché per i grandi non c’è speranza". La situazione al confine con la Grecia va affrontata offrendo aiuto.

Un terzo dei migranti bloccati in Grecia è un bambino. “E’ il segno di come la crisi internazionale si fa forte, e di come spesso le famiglie fanno partire ciò che hanno di più prezioso, i loro figli, perché per i grandi non c’è speranza. E’ un dato che deve far riflettere e che deve mettere i governi, tra cui anche quello greco, davanti all’evidenza che si tratta di persone che hanno bisogno di aiuto”. A dirlo è suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Scalabriniane, congregazione religiosa che sin dalla sua fondazione si è occupata delle migrazioni. Delle 40mila persone che hanno chiesto aiuto sulle isole dell’Egeo, circa 4 su 10 sono bimbi (dati Save the Children). “Spero che le nazioni europee non dimentichino, in questo momento di crisi dettata da una epidemia che riguarda molte nazioni del mondo, il ruolo che devono necessariamente avere a tutela dei migranti – ha aggiunto – Storicamente la Grecia è stata un luogo di confronto tra l’Est e l’Ovest, tra una sponda e l’altra del Mediterraneo e come diceva Platone, speriamo che ogni culla della civiltà sia gentile perché ogni persona che si incontra sta già combattendo una dura battaglia”.